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Porta un amico a cena, questo è stato il titolo della nostra prima cena di GustoTabacco e il nome era proprio azzeccato!

Amici, una cena tra amici anche se non tutti si conoscevano.
Il sigaro avvicina le persone… giuro!
Provare per credere.

Serata preparata senza troppe pretese ma tutto con molta cura, attenzione ai dettagli e ricercati non perchè esperti del settore ma perchè appassionati del vivere insieme agli amici, al gusto della vita.

Anche la location – il Villaggio San Michele Arcangelo della PARS – è stata selezionata non per la tradizione culinaria ma perchè luogo di rieducazione per ragazzi che hanno avuto delle difficoltà nella vita e ora si stanno rimettendo in gioco lavorando e imparando nuovi mestieri, iniziando dal lavoro della nostra terra.

Ai fornelli, Catia Berrettoni, donna che quando è in cucina ti fa venir voglia di sposarti!
Ti fa amare anche piatti che dici di non mangiare!

La serata si è decisa poche settimane fa, grazie alla partecipazione di un rappresentante di una famosa azienda che produce sigari italiani.

Abbiamo scelto questi sigari perchè l’azienda esiste da prima dell’unità d’Italia, e come disse Benigni, il nostro paese è l’unico dove prima è nata la cultura e poi la nazione, quindi abbiamo voluto unire la nostra tradizione culinaria alla tradizione storica dei sigari.

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Eravamo poco meno di 40 ma c’erano veramente tutti, dalle giovani ragazze (la mia era la più bella) ad amici un po’ più maturi d’età. C’erano neofiti del mondo del tabacco e c’erano esperti più navigati. C’erano studenti universitari e professionisti.

C’erano amici e amici che si sono conosciuti.

Ho presentato la serata insieme al nostro nuovo amico Alessio, abbiamo fatto conoscere il nostro sito e la loro azienda.

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Veniamo ora a noi e al nostro menù.

Catia ci ha preparato un bell’antipasto dove abbiamo assaggiato del salame classico, salame piccante, prosciutto, formaggi con marmellate (tipico abbinamento Marchigiano), e crostini con fegatelli e pomodori.

Vino Passerina della cantina TerrePicene.

A fine antipasto abbiamo deciso di iniziarci ad un sigaro aromatizzato alla grappa.

Già sapevo che qualcuno non preferisce l’aromatizzato ma fuma solo al naturale.
I pre-giudizi sono una brutta malattia, ma tutto si può curare.

È bastato spiegare cos’è il sigaro, come nasce, come lavorano le nostre sigaraie da 200 anni… la nostra tradizione appunto.

Tutti, e dico tutti, hanno gradito e ri-chiesto il mezzato aromatizzato.

[filefield-onlyname-original]È stata una mezz’ora bellissima di silenzio dove eravamo solo in 2 a parlare per raccontare del sigaro. Si ascoltava e si fumava lentamente per assaporare e degustare. Non serve essere dei viziati per fumare, quando si passa una serata così già basta una sola volta al mese.

Passiamo ora al primo, una zuppa di legumi dove è bastato un cenno per far capire al ragazzo che serviva, il mio pensiero “ A ‘frà, rebbocca lo piatto!”
[trad. dal Marchigiano: “per favore, ancora che è buonissima!”]

Zuppa fantastica che ha dato il via alla convivialità. Il tutto condito da vino Pecorino della stessa cantina.

Secondi di carne: coniglio arrosto in porchetta! Grande Catia!

Anche in questo caso, chi mi ha detto prima della cena che il coniglio non gli piaceva, è stato il primo a fare il bis!

Tutto contornato da insalata e verdure grigliate arrosto dei campi della Pars.

Vino Rosso Piceno Superiore.

Pesche e albicocche sempre degli stessi campi.

Biscotti al cioccolato e all’anice della pasticceria Cintioli di Fermo.
Caffè, Varnelli all’anice e Varnelli al cioccolato serviti in piacevoli e gustosi bicchierini di cioccolato e cialda, hanno anticipato di poco gli ultimi due sigari della serata, questa volta naturali e un po’ più impegnativi, quindi non aromatizzati, ma solo Kentucky nazionale.

Il pubblico ha partecipato in modo molto bello e composto, facendo domande, chiedendo come e perchè accendere il sigaro in un certo modo e non come una sigaretta. Perchè il fiammifero, perchè il tabacco utilizzato per il ripieno è fermentato, perchè quell’abbinamento, perchè… perchè…

Bello, bello, bello!

Patrizio, un nostro amico, a fine serata ha anche allietato l’ambiente con un po’ di musica suonando la chitarra. Purtroppo ormai era tardi e giustamente non potevamo fare molto rumore perchè, chi vive in quella struttura, è lì per un percorso terapeutico e il lavoro nei campi è parte di ciò, quindi in quel momento preferiva dormire…

Che la serata sia riuscita alla grande ne ho avuto conferma dai tanti ringraziamenti e da chi non riusciva a fermarsi a fare domande sul mondo del sigaro italiano!

Grazie a tutti amici, spero di riuscire a breve ad riorganizzarvi un’altra serata come questa!

Daniele

 

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P.S.

Se vi comportate bene, vi organizzo un’altra cena…
e sarà sempre meglio!!!

 

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