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Quel vuoto tra lo stomaco e la gola 

 

Se altri non ce lo dicono, possono farlo i cantautori. E lo stanno facendo. Come Jovanotti, ad esempio. Come la sua “Tensione evolutiva”, brano uscito appena venerdì scorso. Un testo incredibilmente vero e profondo. Cosa intende Lorenzo Cherubini? Che si può essere ricchi, arrivati al successo, VIP, padroni di passerelle, ribalte illuminate, copertine patinate, si può essere archeologi o fornai, scienziati o pastai, dirigenti o massaie… eppure c’è questo vuoto che accompagna la vita quotidiana. 
E’ un vuoto – o una mancanza – che possiamo annichilire per un istante, affogare per un giorno, dimenticare per un mese. 
Eppure torna, questo vuoto, sale in superficie, s’impone. Questo vuoto tra lo stomaco e la gola è costitutivo del nostro essere. E’ un qualcosa che  segnala una mancanza, e chiede di colmarla. Vale per tutti, indifferentemente, pur da latitudini e colori della pelle diversi, appartenenti a religioni e filosofie disparate. Uomini mendicanti… ecco cosa siamo. Mendicanti d’infinito. Allora tornano immagini di recenti tragedie, di domande che non hanno trovato risposta adeguata. Di una sete che non è stata placata. Ci vuole una ragione per vivere.

 

Abbiamo camminato sulle pietre incandescenti 
abbiamo risalito le cascate e le correnti
abbiamo attraversato gli oceani e i continenti
ci siamo abituati ai più grandi mutamenti
siamo stati pesci e poi rettili e mammiferi
abbiamo scoperto il fuoco e inventato i frigoriferi
abbiamo imparato a nuotare poi a correre
e poi a stare immobili
eppure ho questo vuoto tra lo stomaco e la gola
voragine incolmabile
tensione evolutiva
nessuno si disseta ingoiando la saliva
ci vuole pioggia
vento
e sangue nelle vene
e sangue nelle vene
e una ragione per vivere
per sollevare le palpebre
e non restare a compiangermi
e innamorarmi ogni giorno ogni ora 
ogni giorno ogni ora di più
di più
di più
abbiamo confidenza con i demoni interiori
sappiamo che al momento giusto poi saltano fuori
ci sono delle macchine che sembrano un miracolo
sappiamo come muoverci nel mondo dello spettacolo
eppure ho questo vuoto tra lo stomaco e la gola
voragine incolmabile
tensione evolutiva
nessuno si disseta ingoiando la saliva
ci vuole pioggia
vento
e sangue nelle vene
ci vuole pioggia
vento
e sangue nelle vene
e sangue nelle vene
e sangue nelle vene
e una ragione per vivere
per sollevare le palpebre
e non restare a compiangermi
e innamorarmi ogni giorno ogni ora ogni giorno ogni ora di più
di più
di più
di più.

 

Ci vuole pioggia, vento e sangue nelle vene. Li stiamo cercando tutti. Se le domande sono degli uomini – è stato spiegato -, se l’affrontarle è degli audaci, l’avere degli amici che ci sostengono nell’umana avventura è una grazia.

Forse ci vuole, come dice un grandissimo cantautore, Enzo Jannacci, la “carezza del Nazzareno”. 

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