Dopo decenni di assenza, sugli scaffali delle nostre tabaccherie sono tornate le Cimette, ossia le spuntature di Kentucky.

Non le produce MST, come forse ci si aspetterebbe, bensì la Compagnia Toscana Sigari di Gabriele Zippilli, già nota per i sigari Mastro Tornabuoni, disponibili “Scorciati” o “Interi”.

All’apertura della scatoletta di cartone, un fumatore che non ha mai visto prima questo tipo di semilavorato potrebbe rimanere spiazzato: il contenuto si presenta, infatti, completamente secco e di taglio a dir poco disomogeneo.

Nonostante non sia impossibile limitarsi a sbriciolarle e fumarle così come sono, resta senz’altro consigliabile sottoporle a un semplice trattamento prima di adoperarle nelle nostre miscele o per riempire i fornelli delle nostre pipe.

Fumate secche, infatti, risultano decisamente forti, talvolta acri e pungenti, e, in generale, di corpo soverchiante.

Di seguito, quindi, andremo a illustrare le modalità di trattamento per ammansirle e renderle più facilmente utilizzabili.

Prima di cominciare, sarà meglio procurarsi alcuni semplici strumenti.

Un recipiente in plastica o metallo di sarà molto utile: una semplice insalatiera sarà perfetta. In secondo luogo, procuriamoci un colino e un grinder. Da ultimo, ci servirà dell’acqua distillata tiepida.

Riempiamo di acqua distillata, che avremo precedentemente riscaldato, la nostra insalatiera e poniamo le Cimette all’interno del colino: immergiamo poi il colino all’interno del recipiente, avendo cura di non far fuoriuscire il tabacco. Teniamo il tutto in immersione per circa dieci secondi. A questo punto, estraiamolo e gettiamo via l’acqua, ma senza asciugare il contenitore: travasiamo le cimette bagnate all’interno dell’insalatiera e cominciamo a sbriciolarle sommariamente, ma accuratamente, avendo cura di far penetrare l’umidità molto bene.

Nel caso sia necessario, ossia se notiamo la formazione di polveri, aggiungiamo ancora un po’ d’acqua. Il nostro obiettivo deve essere quello di bagnare in modo omogeneo tutto il tabacco.

Una volta ottenuta una pezzatura grossolana adeguatamente umida, tamponiamo il tutto con uno o più fogli di carta scottex per assorbire eventuale acqua in eccesso.

A questo punto, adoperando il grinder o un tagliasigaro a due lame, potremo ridurre la pezzatura a piacere.
Il trinciato così ottenuto andrà lasciato asciugare all’aria per il tempo necessario a fargli acquisire il grado di umidità che preferiamo.
In questo modo, oltre ad aver ottenuto una pezzatura regolare, avremo anche contribuito a ridurre l’acredine del tabacco e ottenuto un gusto più rotondo.

Le cimette così processate saranno fumabili pure o utilizzabili nelle nostre miscele, così come descritto nella guida pubblicata qui su GustoTabacco: consigliamo di considerare il trinciato di Tornabuoni alla stregua di un tabacco condimento o, al più, come comprimario. Solo gli amanti dei gusti forti potranno adoperarlo come base per miscele dal carattere deciso.

Da ultimo, il nostro trinciato si rivelerà adattissimo a donare un po’ di corpo in più a mixture che riteniamo troppo blande.