In questi ultimi anni, molti giovani fumatori sono affascinati dai sigari e, in particolare, dai toscani. Alcuni di loro, alla ricerca di un consiglio per muovere i primi passi in questo mondo, si rivolgono al proprio tabaccaio, altri chiedono ad amici e conoscenti, ma in tanti interrogano Google. La prima versione di questo contributo è stata pubblicata nel 2016 e da allora viene regolarmente aggiornato alla luce delle nuove uscite e delle mutate condizioni del mercato, ma anche tenuto conto dei feedback dei nostri lettori.

Vogliamo ribadirlo ancora una volta – e che sia chiaro: questa non è una classifica, ma un percorso ragionato tra alcune delle referenze in commercio il cui obiettivo è fornire ai neofiti le capacità critiche di base necessarie per poi muoversi autonomamente. Non ci dilungheremo in descrizioni o valutazioni, per le quali vi rimandiamo alle recensioni dei singoli prodotti o al nostro libro, Rivista dei Sigari Nazionali.

Per cominciare, consigliamo l’Ambasciator Italico Bruno, prodotto dal Moderno Opificio del Sigaro Italiano di Orsago (TV): è un sigaro di semplice interpretazione, non troppo complesso e a tratti dolciastro, facilissimo da fumare. Queste caratteristiche renderanno più agevole portare a termine le prime fumate alla maremmana, ma è comunque consigliabile partire dalla fumata ammezzata. Il Bruno vi servirà più che altro da palestra per cominciare a prendere confidenza con la gestione di questa tipologia di sigari. Sconsigliamo, invece, qualsiasi aromatizzato: in questa fase, sarebbe come approcciarsi al vino partendo dall’aranciata.

A questo punto, è il momento di acquistare il Tornabuoni Nazionale prodotto dalla Compagnia Toscana Sigari di Sansepolcro (AR). Come tutti i toscani tradizionali, è caratterizzato da un bouquet tipico, ma da una forza media: queste caratteristiche lo rendono adatto ad ogni momento della giornata, poiché coniuga versatilità, complessità e pulizia aromatica. Anche in questo caso, suggeriamo di alternare esemplari alla maremmana e ammezzati.

Giunti a questo punto, vale la pena di acquistare il Toscano 1492 Anno Domini. Questo toscano ha la particolarità di contenere unicamente Kentucky nordamericano e vale la pena di fumarlo in questa fase proprio per abituare il palato alle caratteristiche di questa tipologia di tabacco e poter poi apprezzare altri prodotti più interessanti che, però, non hanno la stessa versatilità.

Dopodiché torniamo in Italia per fare la conoscenza del Tornabuoni Novecento. Composto unicamente di Kentucky della Valtiberina toscana, risulta relativamente austero e aromaticamente severo, pur senza rinunciare a una certa eleganza di fondo. È un sigaro che vale la pena di studiare a fondo, per molti versi è emblematico.

Ora è tempo di acquistare il Tornabuoni Lustro. Uscito sul mercato in Produzione Speciale in occasione dell’anniversario della Compagnia Toscana Sigari, è un toscano il cui blend ha la particolarità di essere composto di tabacco Kentucky di un’unica linea varietale, coltivato in una singola annata su un unico areale selezionato per le sue caratteristiche. Per questo motivo l’azienda lo definisce Grand Cru. Il Lustro è attualmente al vertice qualitativo del panorama nazionale per quanto riguarda i toscani fatti a macchina perché esprime tutte le migliori caratteristiche di questa tipologia di sigari, tanto intero quanto ammezzato.

Una volta esplorate queste referenze, sulle quali volendo potreste concentrarvi anche per più di un anno, siete pronti per passare a una categoria che sinora abbiamo solo sfiorato, quella dei toscani fatti a mano. Sono prodotti che, a fronte di una ricchezza aromatica importante, a volte possono dare qualche problema ai neofiti. A questo punto del percorso, tuttavia, dovreste ormai aver acquisito una certa dimestichezza.

Partiamo col Toscano Originale di MST, un fatto a mano con ripieno in battuto grosso. È un sigaro di buon livello, molto caratterizzato dal Kentucky americano della fascia e di parte del ripieno. Oltre a una buona pulizia aromatica, l’Originale ha dalla sua anche la relativa facilità di gestione: è perfetto per cominciare a prendere confidenza coi toscani di alta gamma. Vale anche la pena di confrontarlo col Toscano 1492 Anno Domini che abbiamo incontrato in precedenza, visto che l’Originale esalta assai meglio le peculiarità del tabacco d’oltreoceano.

Passiamo poi al Mastro Tornabuoni Affinato di CTS. Elegante e raffinato, è perfetto per prendere confidenza con la modalità di costruzione a foglia intera, per scoprire nuove sfumature, ma soprattutto per acquisire familiarità col concetto di evoluzione aromatica. Va da sé che, per godere appieno di queste caratteristiche, la fumata alla maremmana è da preferire, anche se nessuno vieta di ammezzarlo.

Stesso discorso per il Mastro Tornabuoni Long, sempre di CTS. Un toscano long filler verace e intricato, tanto dal punto di vista organolettico, quanto dal punto di vista dell’intensità nicotinica, ma caratterizzato da un bouquet aromatico peculiare. Certo, è forte e va gestito anche da questo punto di vista: ecco perché costituisce il punto di arrivo di questa rassegna.

Una volta terminato questo percorso introduttivo, il fumatore saprà muoversi tra le referenze in modo critico e potrà capire perché alcune sono state escluse. Restano da esplorare i sigari di formato magnum (come Il Moro e l’Assolo di MST, la Spingarda d’Anghiari e il Super Tuscan di CTS), quelli che, pur eccellenti, non abbiamo menzionato per motivi di opportunità (come l’Orciolo Tornabuoni, il Cospaia, il Rinascimento e altri), ma anche – se proprio si vuole – aromatizzati di ogni tipo e sigari di fascia bassa. Giunti a questo punto dovreste essere in grado di valutare da soli.