Dal tabacco tradizionale al riscaldatore: l’evoluzione del mercato del tabacco
Il consumo di tabacco essiccato e bruciato affonda le proprie radici nei rituali delle civiltà precolombiane; già attorno all’anno 1000 a.C., sia i Maya che gli Aztechi erano soliti utilizzare le foglie come medicinale, oltre a bruciarle durante i rituali sacri. Ciò nonostante, bisognerà attendere diversi secoli prima che il tabacco diventi un prodotto di consumo di massa; a seguito dell’approdo degli esploratori europei nel continente Americano, viene importato in Europa, dove all’uso medicinale si affianca rapidamente quello ricreativo. Sono soprattutto i soldati al fronte a fare uso di tabacco, prima che tale abitudine si diffonda anche nelle alte sfere della società, grazie perlopiù a poeti, artisti e scrittori.
Alle origini del fumo moderno: le sigarette
Fino ai primi decenni dell’Ottocento, però, il tabacco viene consumato principalmente sotto forma di sigari o tramite le pipe. Le sigarette nascono nel 1832; a ‘inventarle’ sono i soldati turchi impegnati nell’assedio a San Giovanni d’Acri: per fumare il tabacco a disposizione, decidono di inserirlo nei cilindri di carta destinati al confezionamento delle munizioni per poi fumarlo, dando così origine ad una forma primordiale di sigaretta.
Nei decenni successivi, questa ‘invenzione’ si diffonde in tutta Europa; in Italia, ad esempio, le sigarette vengono introdotte negli anni Cinquanta dell’Ottocento dai soldati reduci della guerra in Crimea. Prima della fine del secolo, viene sviluppato un macchinario che consente di confezionare sigarette su scala industriale, contribuendo a farne un prodotto di massa a tutti gli effetti.
Nel corso del Novecento, il mercato del tabacco riceve un ulteriore impulso durante la Prima Guerra Mondiale; ai soldati al fronte vengono elargite gratuitamente generose forniture di sigarette. Negli Stati Uniti, invece, si comincia ad integrare anche il pubblico femminile nella platea dei fumatori, cavalcando l’onda dei movimenti per l’emancipazione della donna; nel 1929, il pubblicitario Edward Bernays ricicla lo slogan “Torches of freedom” per dare vita ad un’innovativa campagna pubblicitaria che nel corso degli anni Trenta fa aumentare notevolmente la percentuale di sigarette acquistate da donne.
Durante e dopo la seconda Guerra Mondiale, le sigarette vengono utilizzate soprattutto come bene di contrabbando, in Europa e non solo. Con la ripresa economica degli anni Cinquanta e Sessanta, il mercato dei prodotti a base di tabacco vive un’era particolarmente florida; la nascita della pubblicità e lo sviluppo dell’industria cinematografica regalano alle sigarette una nuova popolarità. Le immagini delle star del cinema americano che fumano sul grande schermo fanno il paio con locandine dai colori sgargianti e slogan accattivanti, che associano il consumo di tabacco ad un nuovo e più diffuso benessere.
L’evoluzione del mercato nel nuovo Millennio
Il mercato dei prodotti per fumatori adulti vive una vera e propria rivoluzione tra la fine del Novecento e l’inizio del nuovo Millennio. Già negli anni Novanta, infatti, si registrano numerosi tentativi di mettere a punto un dispositivo per inalare tabacco o nicotina pura, soprattutto negli Stati Uniti. Nel 1998, ad esempio, la FDA respinge la proposta di introdurre in commercio un dispositivo definito “the smokeless cigarette alternative” (“l’alternativa senza fumo alla sigaretta”). L’arrivo della moderna sigaretta elettronica è nell’aria e si concretizza nel 2003, quanto un’azienda cinese (poi ribattezzata ‘Ruyan’) introduce sul mercato il dispositivo sviluppato dal farmacista Hon Lik: nasce il cosiddetto ‘svapo’.
Quasi parallelamente, le maggiori aziende produttrici di tabacco sviluppano un prodotto simile nella forma ma diverso nella sostanza: il riscaldatore di tabacco. Il primo HTP (“Heated Tobacco Product”) vede la luce già nel 1988, senza però incontrare il favore dei consumatori; altri tentativi, altrettanto fallimentari, verranno effettuati tra la fine degli anni Novanta e il primo decennio del nuovo Millennio.
I moderni dispositivi a tabacco scaldato, come quelli prodotti da BAT Italia con il marchio glo™, hanno invertito tale tendenza; essendo tecnologicamente più avanzati rispetto ai predecessori, in pochi anni si sono imposti come una delle alternative al fumo tradizionale.