Quando si parla di “sigaretta elettronica” e prodotti a “tabacco riscaldato” il margine di confusione (e di errore) è ancora piuttosto ampio; l’utenza, infatti, è spesso fuorviata da definizioni – commerciali e non – sommarie ed imprecise, che tendono ad omologare le alternative al tabacco da combustione ignorando, o sottovalutando, le sostanziali differenze che intercorrono tra una ‘e-cig’ e un riscaldatore di tabacco. Si tratta, come i consumatori più esperti ben sanno, di due prodotti che hanno ben poco in comune, sia dal punto di vista tecnologico sia per la sostanza utilizzata al fine di ‘simulare’ l’esperienza del fumare. In questo approfondimento vediamo tutto quanto c’è da sapere in merito.
THP: il funzionamento di un riscaldatore di tabacco
I dispositivi a tabacco riscaldato vengono diffusamente indicati mediante l’acronimo THP, ovvero “Tobacco Heating Product”, oppure HTP (“Heated Tobacco Product”). Le due sigle identificano un’unica categoria di prodotto, all’interno della quale trovano posto device che implementano soluzioni tecnologiche e funzionali piuttosto variegate.
In linea di principio, un THP è un dispositivo elettronico che scalda una miscela di tabacco, sviluppando una temperatura che si attesta tra i 250° e i 270°. Per quanto significativa, una tale quantità di calore non è sufficiente ad innescare il processo di combustione; di conseguenza, la miscela di tabacco – sia essa ‘pura’ o aromatizzata – non brucia, ma sprigiona un vapore contenente nicotina. Al contempo, l’assenza di combustione si traduce in zero cenere producendo un aerosol privo di particelle solide.
Ma come funziona, nello specifico, un THP? La maggior parte dei prodotti in commercio sfrutta sistemi di riscaldamento di tipo elettrico che, a loro volta, si dividono in resistivi o induttivi. I riscaldatori, infatti, possono impiegare una resistenza elettrica oppure una bobina a induzione avvolta attorno alla camera di riscaldamento; questa tecnologia caratterizza, ad esempio, i prodotti a marchio glo™ della British American Tobacco. In aggiunta, i sistemi di riscaldamento sono accoppiati ad apposite tecnologie di controllo progressivo della temperatura, necessarie ad evitare che la miscela di tabacco possa bruciare. Il mercato dei THP include anche dispositivi che, pur disponendo di alimentazione elettrica, scaldano il tabacco tramite un mezzo intermedio (un substrato di carbone o un aerosol), ottenendo un risultato analogo per l’utilizzatore.
Sigaretta elettronica: le caratteristiche delle ‘e-cig’
Introdotte sul mercato a inizio millennio, le sigarette elettroniche sono anch’esse dispositivi elettronici ma, a differenza dei THP, non contengono tabacco in nessuna forma. Le e-cig, infatti, sono a tutti gli effetti dispositivi di vaporizzazione, dotati di un piccolo atomizzatore (o cleromizzatore) interno, mediante il quale trasformano una soluzione liquida in un aerosol che può contenere nicotina (ed eventualmente aromi o fragranze).
Mentre nei THP la miscela di tabacco è resa disponibile sotto forma di stick, il liquido di ricarica necessario al funzionamento di una sigaretta elettronica può essere contenuto in una cartuccia usa e getta oppure in un serbatoio ricaricabile di volta in volta. Nel primo caso, il dispositivo è “a sistema chiuso” mentre nel secondo si definisce “a sistema aperto”.