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Guida alla cura del riscaldatore di tabacco: consigli per mantenerlo in perfette condizioni

I riscaldatori di tabacco (THP) sono prodotti per fumatori, mediante i quali è possibile consumare tabacco scaldato anziché bruciato; trattandosi di dispositivi elettronici, hanno bisogno di una manutenzione attenta e costante, indispensabile per mantenere intatte le funzionalità che li caratterizzano. In realtà, per avere cura del proprio riscaldatore di tabacco bastano pochi e semplici accorgimenti, da mettere in pratica ogni qual volta si utilizza il dispositivo e si completa un ciclo di riscaldamento. Di seguito, vediamo cosa c’è da sapere in merito per evitare problemi o malfunzionamenti.

Come funziona un dispositivo a tabacco scaldato

Un THP è un dispositivo ad alimentazione elettrica; è dotato di una camera di riscaldamento, all’interno della quale va collocato uno stick, contenente una miscela di tabacco. Attivando il sistema di riscaldamento, sviluppa una temperatura di circa 250°-270°, grazie alla quale sprigiona un aerosol di tabacco contenente nicotina. Alcuni dispositivi, come i nuovi riscaldatori di tabacco sviluppati da BAT Italia con il marchio glo™, consentono all’utilizzatore anche di scegliere, tramite una coppia di tasti appositi, tra due modalità di riscaldamento (una leggermente più intensa dell’altra).

Lo stick ha una ‘durata’ che oscilla, in media, tra i 3 e i 4 minuti; trascorso questo lasso di tempo (che coincide con una sessione completa di utilizzo), la miscela di tabacco non può essere riscaldata ulteriormente, in quanto ha perso gran parte delle proprie caratteristiche aromatiche.

Ricaricare un dispositivo a tabacco scaldato

A prescindere dalla tecnologia di riscaldamento utilizzata, ogni THP sfrutta un’alimentazione elettrica, grazie ad una batteria interna. Quest’ultima ha un’autonomia che garantisce all’utilizzatore la possibilità di completare diverse sessioni di riscaldamento; naturalmente, ad ogni utilizzo, la carica della batteria diminuisce leggermente. Molti dispositivi sono dotati di un sistema che consente di tenere traccia dell’autonomia residua, così che chi sta usando il prodotto sa quanto tempo ha ancora a disposizione.

Per ricaricare questo tipo di dispositivi è sufficiente avere a disposizione un cavo USB e un caricatore (solitamente forniti dal produttore al momento dell’acquisto). Naturalmente, il riscaldatore va messo in carica solo dopo che si è completamente spento ed aver rimosso dalla camera di riscaldamento lo stick usato.

Come pulire un dispositivo a tabacco scaldato

La corretta manutenzione di un dispositivo a tabacco scaldato passa anche, se non soprattutto, da una regolare pulizia della camera di riscaldamento. Nello scomparto, infatti, possono accumularsi polvere e sporco che, a lungo andare, tendono a compromettere il corretto funzionamento del dispositivo.

Il consiglio è quindi quello di ripulire la camera dopo alcuni utilizzi; il procedimento è estremamente semplice e impegna al massimo pochi minuti. Occorre però adottare alcune precauzioni; il dispositivo non va pulito mentre è collegato al caricatore né quando è acceso o ancora caldo. Le operazioni di pulizia vanno approntate solo quando il riscaldatore è spento e si è raffreddato completamente.

Solitamente non è necessario utilizzare acqua, detergenti o salviettine imbevute; per proteggere il proprio dispositivo a tabacco scaldato dallo sporco o dalla polvere è consigliabile conservarli in appositi astucci o custodie.

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