Oggi siamo con Carmelo Catania di ITA – International Tobacco Agency, azienda leader per l’importazione e la distribuzione di tabacchi e accessori per tabaccherie.

Ciao Carmelo, grazie per il tempo che ci dedichi per questa intervista. Ti chiederei per prima cosa una tua presentazione per i nostri lettori.
Buongiorno sono Carmelo Catania, lavoro alla ITA dal primo gennaio del ’98: sono già circa vent’anni!
In ITA dirigo il settore tabacco, in tutte le sue sfaccettature: dai rapporti con le aziende fornitrici, alla formazione della forza vendita, fino alle strategie di distribuzione che hanno a che fare con analisi dati e marketing. In questi vent’anni ho avuto la fortuna di collaborare con i migliori professionisti del settore: non voglio far nomi per non fare sgarbi a nessuno, ma comunque posso ritenermi davvero fortunato per tutto quello che ITA e questo magico mondo del tabacco mi ha donato.

Come hai iniziato la tua carriera professionale e quale tipo di formazione hai avuto?
La mia carriera inizia nel lontano 1977 come agente per la Sicilia orientale e Calabria per la ditta Teodomiro Dal Negro, fabbrica di carte da gioco di Treviso. Successivamente sono stato promosso come capo area, sempre per la Dal Negro. Posso dire con assoluta certezza che la mia formazione professionale viene da un eccellente cattedra: la strada! Proprio così… sono un autodidatta che ha applicato al business del tabacco quanto di buono appreso nelle precedenti esperienze lavorative e personali! L’ingresso alla ITA, come detto, avvenne vent’anni orsono: in un T2000 che si svolgeva nella splendida cornice di Taormina, il signor Pietro Fabbrini proponeva al fraterno amico Roberto Urbano (che al tempo era capo area di Sicilia e Calabria) di diventare Direttore Generale di ITA: accettai di buon grado di sostituire Roberto ed iniziare la collaborazione con ITA in quel ruolo, per poi crescere ulteriormente e consolidare la mia posizione lavorativa. Dopo sei mesi da quando iniziai a lavorare per ITA, furono introdotte, per la prima volta, venti figure “promoters” all’interno della forza vendita: serviva un responsabile che li selezionasse e coordinasse. La mia entusiasmante storia a Treviso iniziò proprio in questa occasione: l’amico Pietro mi chiese di affiancarlo nella propria azienda e i successi non tardarono ad arrivare… il resto è storia recente!

L’ingresso in ITA come è avvenuto? Come hai conosciuto Fabbrini?
Ho conosciuto Pietro circa trent’anni fa tramite un mio caro amico che si chiama Carmelo Celano e che lavorava per ITA in Sicilia. Quando decise di cambiare azienda per andare a lavorare per la Reemtsma Tabacco, io cercai di incontrare e avere un appuntamento con il signor Pietro Fabbrini, per propormi a rappresentare la ITA in Sicilia: quell’incontro in realtà non è mai avvenuto! Non abbandonai mai l’idea e finalmente riuscii a convincerlo che ero la persona giusta per seguire il settore Tabacco in ITA.

Il 1998 è stato un anno importante per il mondo del tabacco in Italia e anche per ITA. Infatti, a seguito delle liberalizzazione Fabbrini poté aprire il primo magazzino fiscale privato. Come andarono le cose?
Il 1998 fu un anno particolarmente difficile perché assistemmo ad una vera e propria levata di scudi da parte dei gestori dei vecchi magazzini del Monopolio, che erano preoccupati per il loro futuro: da una parte c’era la legge che permetteva l’apertura di magazzini fiscali privati per la vendita di prodotti del tabacco, dall’altra c’era una struttura monopolistica consolidata negli anni. Con tanta pazienza, furono contattati tutti i 650 magazzini del Monopolio, spiegando loro la bontà di questo nuovo sistema di vendita, che si affiancava al loro modus operandi, senza sostituirli.

ITA oggi è leader in Italia in molti settori e servizi specializzati per le tabaccherie. Come sono cambiate le tabaccherie in questi ultimi vent’anni? Si stanno specializzando, hanno più coscienza dei prodotti che vendono?
Ricordo una volta che le tabaccherie erano dei veri e propri negozi-gioielli, perché vendevano dei prodotti ad alto contenuto emozionale come profumi, accendini prestigiosi, oggettistica regalo: la modernizzazione della società ha purtroppo spostato molte di queste categorie merceologiche verso negozi specializzati e grandi magazzini. Le tabaccherie sono state davvero furbe a modernizzarsi e offrire un’ampia gamma di servizi, quali Lottomatica, Sisal, etc, ma anche ho notato un allargamento del portfolio dei prodotti del tabacco, quali sigari, sigaretti e tabacco RYO. L’allargamento di gamma dei prodotti derivati dal tabacco, per un consumatore sempre più consapevole: il tabaccaio è diventato quindi un vero e proprio consulente del consumatore consapevole. Vediamo nascere in questo ultimo ventennio le stanze umidificate, con assortimento di sigari prestigiosi, affiancate da uno sviluppo (che cresce ogni giorno di più) del tabacco RYO. Voglio citare solo alcuni fiori all’occhiello di queste nuove proposte, che sono entrate nel cuore di molti consumatori e di molti tabaccai: i prodotti Davidoff, Pueblo, Moods e Mac Baren #Noname sono decisamente prodotti di nuova concezione, dedicati ad un pubblico moderno e sempre più esigente. Infine, ma non per ultimo, i Tornabuoni sono tra i sigari più amati e sono prodotti nella splendida città di Sansepolcro: hanno un’eccellente qualità perché sono prodotti a mano (e solo alcune referenze sono prodotte a macchina), usando solo tabacco Kentucky italiano, proveniente dalla Valtiberina e dal Beneventano.

A questo riguardo, da diverso tempo avete una collaborazione con la Compagnia Toscana Sigari che produce i Tornabuoni che hai citato. Com’è avvenuto questo incontro e perché avete scelto loro?
Abbiamo scelto di collaborare con CTS perché, operando nello stesso settore, abbiamo avuto modo di incontrare il titolare Gabriele Zippilli e siamo stati positivamente colpiti dalla sua serietà e professionalità: sapevamo già che producevano un sigari artigianali di altissima qualità Made in Italy (Toscana) e l’eccellente risultato di vendita di questi tre anni ci conferma che la nostra scelta di allora è stata la migliore.

A tuo avviso, qual è stato il tuo maggior successo professionale? C’è qualcosa che, potendo tornare indietro, faresti in modo diverso?
Fortunatamente non cambierei una virgola: forse potrà sembrare presuntuoso, ma se abbiamo raggiunto risultati prestigiosi portando a indiscutibili successi brand come Pueblo (tabacco RYO tra i più venduti in Italia), Moods (i sigaretti per eccellenza, anche questi numero uno in Italia) e Mac Baren #NoName (con una crescita percentuale a doppia cifra), vuol dire che le scelte che abbiamo fatto sono state perlopiù positive e di successo. Anche con prodotti di nicchia, come i Tornabuoni, abbiamo tracciato un solco che ci fa intravedere un roseo traguardo.

Ora una domanda da appassionato fumatore di pipa. Sia io che molti miei lettori vorremmo altre referenze in Italia di miscele come tutta la linea HH della Mac Baren e, magari, anche il St Bruno. È possibile averli qui in un breve futuro o devo chiamarti con insistenza tutti i giorni e farti cedere alla richiesta?
Purtroppo a breve non è previsto alcun ulteriore allargamento di gamma Mac Baren, ma gli appassionati come te non devono disperare! Da sempre attenta alle richieste di mercato – e grazie anche ai preziosi suggerimenti dei visitatori di Gustotabacco – ITA sta lavorando per poter importare in Italia alcuni dei prodotti più richiesti dagli fumatori di pipa: a metà 2019 dovremmo essere in grado di vedere sugli scaffali delle migliori tabaccherie d’Italia blasonati tabacchi come St. Bruno, Scaferlati, Amphora Special Reserve n.2 e n.8.

Un saluto ai nostri lettori… Grazie
Un affettuoso saluto da parte mia ad una delle community più interessanti e stimolanti del web!