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Natale, Natale… sempre a discutere sul e del Natale. 

Festa popolare, festa populista, festa consumista, festa senza anima pur vantandone una negli acquisti compulsivi fatti per lo “stare insieme”, per la “gioia della famiglia”.
In mezzo a questo caleidoscopio di buonismo borghese può venire la nausea… può esserci un rifiuto alla festività così come la intendiamo oggi e può venir voglia di vedere la vera natura dell’essere umano in questo giorno di festa. Quella natura nera e cinica che mai lo abbandona veramente e che lo caratterizza per tutta la sua esistenza, festività incluse.
Per chi decidesse di voler scendere negli abissi letterari di questa notte infausta, consiglio CATTIVO NATALE (Zero91) a cura del bravissimo Riccardo Reim.
Un’antologia anti-natalizia, anti-benpensante, “anti” e basta! Composta da grandissimi nomi della letteratura italiana dell’800 come Pascoli, Verga, Capuana, D’Annunzio, Deledda e molti altri.
TUtti questi scrittori creano diciassette storie oscure nell’anima, fredde e senza nessuna indole festaiola; storie oggi difficilmente irreperibili e alcune addirittura introvabili dalla loro prima edizione.

Un libro affascinante e prezioso sia per il suo punto di vista inedito e altamente critico nei confronti della società e sia per la sua valenza letteraria.

Da leggere ghignando e fumando uno stortignaccolo.