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Il libricino

“Cosa fai?”.
“Sto contando!”
“E cosa conti?”
“Le pagine di un blocchetto!”
Mi guarda, e rimane muta.
Che moda è – starà pensando – contare le pagine di un… blocchetto?
Lei non sa però cosa significhi per me.
C’è una vita dentro.
Ci sono, ricopiate, le frasi più belle che ho letto nel tempo.
Quelle che fanno rimuginare, che costringono a pensare.
Sono migliaia i libri che mi sono passati tra mano.
Su qualche migliaio ci sono frasi sottolineate e numeri di pagine riportati sugli spazi bianchi.
In evidenza. La mia evidenza.
Il lavoro di tanta parte dei miei anni.
58?
No: tre volte tanti.
Mi sembra di averli triplicati, tante ne ho fatte.
E lì, in quelle paginette a quadretti piccoli piccoli, dalla copertina verde marcio e marrone intenso, scorre il film di un’esistenza e di tante passioni.
Vissute, riviste, modificate, cresciute, sopite, riesplose.
Tre pagine rimangono. Solo tre.
Mi ha preso una sorta di smarrimento.
Le riempirò con i prossimi due libri.
Mi ci vorrà poco.
Peccato!
Eppoi?
Eppoi, ce n’è un altro di libricino pronto.
Me lo ha regalato lei.
E’ a righe, questo, ed è elegante. Lo spessore però è minore.
Le sono grato d’aver pensato a questo dono.
Un gesto pieno di tanti contenuti.
E’ come se avesse voluto dirmi: si va avanti, gli anni non contano, i blocchetti finiscono… e ricominciano.
Ieri ne ho segnate altre due, di frasi.
Una dice: “La via è la vita”.
Non bisogna inventare nulla, cioè. Tutto è incontrato nella rotta quotidiana, nella filigrana dei giorni.
L’altra: “Il soffio di Dio che c’è in ogni cosa. Quando tu respiri, respiri il suo respiro. Quando tu canti, la sua voce si accorda con la tua”.
Tre pagine rimangono. Di un libricino a quadretti piccoli piccoli.
Poi, un altro prenderà il suo posto. Per nuove parole e nuovi spunti.
E si continuerà!
Sicuri che “La via è la vita”.

 

Domenica 17 luglio 2011, Moresco.