Anna Wilke

Questo storia comincia nel 1872. In quall’anno, infatti, Edwin Wilke aprí su Madison Avenue, a New York, un negozio specializzato nella produzione e nella vendita di pipe e tabacchi. L’impresa di Edwin ebbe successo e Wilke Tobacco divenne un punto di riferimento per gli amanti della pipa. Non avendo figli maschi, Edwin tramandò alle sue due figlie, Anna e Louisa Wilke, l’arte del pipemaking e del blending dei tabacchi: alla sua morte, nel 1930, entrambe erano ormai esperte, raccolsero la sua eredità e si impegnarono per accrescere la fama della loro impresa.

Negli anni Cinquanta, il settore del tabacco era tipicamente maschile e le sorelle Wilke erano le uniche donne a produrre pipe in tutti gli Stati
Uniti: ciononostante, o forse anche per questo motivo, potevano annoverare tra i propri clienti personaggi del calibro di Herbert Hoover, Lord Halifax, John Steinbeck e altri illustri fumatori. Quando Basil Rathbone, un attore inglese, impersonò Sherlock Holmes nei suoi film, fumava Wilke No. 515, un blend che lui stesso aveva contribuito a creare.

Pur essendo abili blender e commercianti di tabacco, Anna e Louisa, curiosamente, non erano fumatrici: nonostante questo, sotto la loro guida il volume di affari del negozio crebbe notevolmente. Sin dalla sua fondazione, l’orgoglio della Wilke Tobacco erano le pipe naturali, prodotte esclusivamente con radica selezionata e senza tinta, lacca, stucchi o altro. Se negli anni Cinquanta le due donne vendevano pipe a un prezzo massimo di 100 dollari, una cifra ragguardevole ai tempi, pari a circa 1.000 dollari di oggi, negli anni Settanta erano talmente ricercate da far incrementare il loro valore fino a un massimo di 500 dollari l’una, all’incirca 3.000 dollari di oggi. Si trattava, insomma, di pipe di alta gamma. 

Il negozio su Madison Avenue rimase per decenni un punto di riferimento per i fumatori e, nel 1970, fu aperto anche un secondo punto vendita nel grande magazzino di Wanamaker, a Philadelphia. Le pipe Wilke, soprattutto le handmade di dimensioni generose, sono sempre state molto apprezzate e mantenevano buoni prezzi anche sul mercato dell’usato. Come molti negozi newyorkesi dell’epoca (Barclay-Rex e Connoisseur, giusto per citarne due), Wilke vendeva pipe che portavano il suo nome, ma che spesso erano prodotte da altri pipemaker di grande talento.
Negli anni Ottanta, inoltre, diversi loro tabacchi erano prodotti dalla Subrug Tobacco (una manifattura oggi scomparsa). In quello stesso periodo, Carole Burns e il pipemaker Elliott Nachwalter aprirono un negozio di pipe e tabacchi a Manhattan e lo battezzarono Pipeworks: vi si vendevano le pipe prodotte dallo stesso Elliott, tuttora artigiano apprezzato, e i migliori tabacchi da pipa.
Nel 1983, furono proprio loro ad acquistare Wilke Tobacco. I coniugi gestirono il negozio di Madison Avenue fino al 1995, anno in cui lo chiusero per trasferirsi nel Vermont, dove fondarono la Pipeworks & Wilke, un esercizio di vendita per corrispondenza tuttora attivo (http://www.vtpipes.com). Dopo il divorzio di Carole ed Elliott, quest’ultimo spostò la sede di produzione e rivendita delle sue pipe a Manchester, nel New Hampshire; Carole, invece, continuò a commercializzare le tradizionali miscele Wilke, affiancando loro anche nuovi blend di sua formulazione, dalla sua casa a Montpelier, nel Vermont.


Oggi Carole lavora in un laboratorio allestito nel suo garage
, dove grandi sacchi di tabacco sono stipati sugli scaffali di stoccaggio in metallo. Quando lei e il marito comprarono Wilke, acquistarono anche centinaia di pipe invendute, gli armadi di mogano in cui Carole conserva le sue provviste e la ciotola, più vecchia di lei, che dopo decenni viene ancora utilizzata per il blending.  Nonostante i clienti siano innumerevoli, Carole conosce personalmente gran parte di loro: a suo dire, il suo business funziona, nonostante i bassi volumi di vendita, proprio grazie al legame che lei stringe con ognuno di loro. Dopo qualche ordine, tra l’altro, Carole delinea un profilo dei gusti del fumatore che le permette di consigliarlo nel modo migliore: inoltre, se un cliente vuole modificare un blend o crearne uno nuovo, Carole acconsente e segna sul suo registro la nuova ricetta con un numero o con il nome del fumatore che l’ha ideata. Insomma, la stessa cosa che faceva Alfred Dunhill in tempi ormai passati.

Tra le miscele Wilke tuttora prodotte, segnaliamo l’High Hat (composto da Burley, Virginia, Latakia e Perique), il ricco N.400 (una EM Full composta da Latakia, Yenidje, Burley, Perique and Virginia) e la n.524 (Virginia, Latakia and Yenidje). Tuttavia, il portfolio di Carole é molto ampio ed é impossibile citare tutte le referenze che meriterebbero un assaggio.

Carole Burns

 

Link all’intervista radio rilasciata a PipesMagazine il 4 agosto 2015

 

Il tabacco in tutte le sue forme mi accompagna sin da ragazzino: fumatore per vizio e per passione, coltivo una grande passione per la scrittura, la musica colta e la letteratura, ma anche per la birra, i whisky e tutto il resto.