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Introduzione al corso di Catadores 

 

Il 21 aprile il CivitHabana ha organizzato la giornata sicuramente più completa di questa primavera del percorso di degustazione del sigaro.
Il tema della giornata era l’introduzione al corso di Catadores. Sei ore trascorse intensamente che sono state utili a chi conosce poco la natura del sigaro e che ha bisogno delle nozioni base per capire i primi fondamenti del mondo del “lento fumo”.

A presentare la giornata è stato Massimo Bonifazi, anima sempre vivace del club, che ha introdotto il lavoro esauriente e completo di Aniello Buonincontro, responsabile nazionale dei corsi per Catadores del CCA.
Lo scopo della giornata era lasciare ai partecipanti, quindici circa, un format generale a questo mondo, obiettivo riuscito nel migliore dei modi. Il percorso si è svolto iniziando dai concetti base, la meccanica del sigaro e la sua composizione. Dalle domande nate dai presenti si è passati a capire come riconoscere un sigaro originale da un falso, anche dal box in vendita. Dal sigaro di qualità serve anche comprendere cos’è un prodotto di pregio – Premium – o se questi è destinato ad un mercato di “mass market”. Dalla teoria alla pratica, Aniello ha insegnato come tagliare e accendere un sigaro, ma anche come conservare in casa i sigari e come gustarli al meglio in compagnia dei nostri amici.

 

[filefield-onlyname-original]Per il pranzo siamo scesi nella sala apparecchiata per il Cigar Club CivitHabana al bar Lido di Civitanova Marche dove ci aspettava un ricco assaggio di degustazione di formaggi guidata da Luca Morlacco con un contorno di olii dell’azienda Montecoriolano Casalis-Douhet di Potenza Picena presentata da Palmiro Ciccarelli. 
I rappresentanti delle aziende gastronomiche hanno mostrato i loro prodotti in maniera sublime! L’unica maniera per rendere giustizia a questi prodotti era consumarli… e ci siamo impegnati con passione aiutati anche dall’ottimo vino Mirum Verdicchio della cantina Monacesca offerti dall’impareggiabile Aldo Cifola.

 

Dopo il ricco pasto siamo ritornati nella precedente sala per fumare finalmente il Partagas 898 (cepo: 43 / lunghezza:17cm).
Ottimo sigaro, portati dal nostro tabaccaio di fiducia Giampiero Gobbi. È un sigaro che ha una accensione e una partenza molto facile. La forma, ovvero la Vitola, è un Dalia confezionato in belle scatole di legno da 25 pezzi. Ha un sapore medio-forte, al naso leggermente speziato. Al palato, fin dai primi puff, lascia sensazioni cremose e dense. Dopo il primo tercio le note si marcano di più verso sapori di cioccolato amaro. L’abbinamento alcolico proposto da Stefano Renzetti è stato un Brandy Stravecchio che, seppur amaro, ha lasciato spazio in bocca senza sovrastare la fumata del sigaro.
[filefield-onlyname-original]Il sigaro è stato un crescendo di sapori con toni marcati al legno e terra con una bella persistenza in bocca. Verso la fine si è leggermente mitigato di gusto, caratteristica dovuta al fatto che il sigaro confezionato era un po’ giovane. Altri box più maturi hanno dato sapori più ricchi fino alla fine della fumata.
Comunque rimane sempre un gran sigaro che va assolutamente provato.

In conclusione è stata una giornata magnifica, ricca di sensazioni e esperienze che rimarrano a tutti con grande soddisfazione.
Sono da ringraziare ancora per la riuscita della giornata Umberto Testa, presidente del Cigar Club CivitHabana, Massimo De Giovanni e Gianluca Antonietti.

Vi aspettiamo per la prossima ed ultima serata che sarà il 23 maggio, con un sigaro a sorpresa e degustazioni di vari whisky.

 

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Bellissima Selezione di Formaggi by Luca Morlacco – Bora Food. Il primo da sinistra è il PIACENTINU un gioiello dell’arte casearia siciliana, salvato 14 anni fa dall’estinzione, oggi ha il riconoscimento della prestigiosa DOP dalla Unione Europea. Il formaggio Piacentinu ( in siciliano = formaggio che piace ) è un pecorino della provincia di Enna la cui storia risale al XVI Secolo, il processo per la caseificazione prevede una grande manualità. A latte di pecora (sono ammesse solo le razze autoctone Pinzirrita, Comisana e Valle del Belice) viene aggiunta la polvere di zafferano diluita in acqua, caglio di agnello o di capretto. Alla fine viene sistemato nei canestri di giunco e a strati vengono disposti i grani di pepe nero. La ripresa di questo pecorino ha ridato vita alla produzione dello zafferano, presente in queste campagne già ai tempi degli Arabi. Al rione Valverde, il più antico di Enna, fino agli anni 50 ciascun pastore aveva un orticello dove coltivava lo zafferano che gli serviva per il formaggio.  
   
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A sinistra, dall’Azienda Montecoriolano Casalis-Douhet di Potenza Picena, l’ACERBUM monovarietale di Coroncina tipica cultivar presente nel comune di Caldarola e Serrapetrona adatta a resistere al clima freddo di questi luoghi con epoca di maturazione delle olive tardiva e con un olio dal classico sentore di carciofo buona presenza di polifenoli i quali danno in bocca abbondanti e armoniche senzazioni di amaro e piccante. Premiato come miglior monovarietale di Coroncina all’ultimo concorso l’Oro delle Marche a Fano.  
   
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A tavola!  
   
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L’attenzione durante il corso tenuto da Aniello Buonincontro  
   
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Il mio relax totale!