Vareniclina cover

Una nuova speranza emerge dagli Stati Uniti nella lotta contro la dipendenza da sigaretta elettronica, un fenomeno che vede sempre più giovani “incastrati” in un vizio simile a quello delle sigarette tradizionali. Una pillola, la vareniclina, si è dimostrata promettente in uno studio condotto dal Mass General Brigham, il più grande centro ospedaliero di ricerca negli USA.

La ricerca ha seguito 261 ragazzi e ragazze tra i 16 e i 25 anni, tutti abituati a svapare con costanza e desiderosi di smettere o ridurre l’uso della sigaretta elettronica. I partecipanti sono stati divisi in due gruppi: uno ha assunto vareniclina (1 mg due volte al giorno per 12 settimane), l’altro un placebo. Entrambi i gruppi hanno ricevuto anche supporto psicologico settimanale.

I risultati sono stati notevoli: il 51% di coloro che hanno preso la vareniclina ha smesso di svapare per almeno quattro settimane consecutive, un dato nettamente superiore al 14% registrato nel gruppo placebo. L’efficacia del farmaco si è mantenuta elevata anche a distanza di 24 settimane. La vareniclina agisce direttamente sul cervello, “sporcando” i recettori della nicotina, riducendo così il piacere derivante dallo svapo e mitigando la “voglia incontrollabile” di fumare. Gli effetti collaterali segnalati, tra cui nausea, insonnia e sogni molto vividi, sono in linea con quelli già noti per il farmaco utilizzato contro il tabagismo.

La dottoressa Eden Evins, direttrice del Center for Addiction Medicine del Massachusetts General Hospital e prima autrice dello studio, ha sottolineato l’importanza di questi risultati, specialmente per i giovani, che sono oggi i più esposti al rischio di sviluppare dipendenze legate alla nicotina. Questa scoperta offre quindi un’arma in più per combattere quello che finora sembrava un vizio difficile da debellare.