cornell diehl

Nonostante non siano importati in Italia (mentre sono da poco disponibili in Spagna), i fumatori di pipa conoscono bene i tabacchi di Cornell & Diehl. Si tratta, in effetti, di uno dei produttori più acclamati al mondo, famoso per le sue ottime miscele proprietarie, ma anche per quelle prodotte in conto terzi, come i tabacchi G.L. Pease. Siccome i contributi in lingua italiana sono praticamente inesistenti, ci sembrava doveroso dedicare un approfondimento a quest’azienda, cui seguirá un’intervista a Jeremy Reeves, il loro Head Blender.

Cominciamo con un po’ di storia. Anche se la configurazione attuale e il nome della societá risalgono appena al 1990, per rintracciare le vere origini di quest’ultima dobbiamo tornare indietro di un secolo: nel 1880, infatti, fu fondata a New York The Atlas Blending Co, vero capostipite dell’azienda odierna. Sin dalla sua nascita, The Atlas ha sempre prodotto miscele che strizzavano l’occhio alla scuola inglese, piuttosto che limitarsi a privilegiare quelle a base di Virginia e Burley, le più diffuse negli Stati Uniti. Diverse ricette originali di quel tempo sono in uso ancora oggi alla Cornell & Diehl, a testimonianza della lungimiranza dei blender di allora. La società ha poi cambiato più volte proprietario nel corso dei decenni: il primo ad acquisirla fu Jack Creamer, un giovane blender che ne spostò la sede operativa per la prima volta, da New York a Carversville, in Pennsylvania. Sotto la sua direzione, la Atlas Blending crebbe e da semplice impresa locale acquisí rilevanza a livello nazionale. In seguito, nel 1972, Creamer vendette l’azienda a Sol Lefkowitz, il quale riportò i macchinari a New York e cambiò il nome dell’impresa in “Amar”, dedicandolo alla moglie.
 

Nel 1990 entró in gioco Craig Tarler, l’uomo della svolta. Professionista del marketing, Craig era rimasto senza lavoro da poco: prima di partire per un viaggio in Inghilterra, si era recato a comprare un po’ di tabacco ed era venuto a sapere che l’azienda era in vendita. Alla fine della vacanza, la decisione era ormai presa: racimolò la somma necessaria e acquisí la societá. Assieme alla moglie Patty, caricarono macchinari, armi e bagagli sul loro furgone e traslocarono il tutto nella cantina della loro casa in Pennsylvania. Il nome della società fu nuovamente cambiato: scelsero “Cornell & Diehl“, dalla combinazione del secondo nome di Craig e del cognome da nubile di sua moglie. Giá alla fine del primo anno, i coniugi avevano guadagnato quanto bastava per sanare il loro debito. Cornell & Diehl traslocó un’altra volta nel maggio del 1994, quando Craig e Patty decisero di trasferirsi a Morganton, in Carolina del Nord. Sempre nel 1994, grazie ai suoi molti anni di esperienza nel mondo del marketing, Craig ebbe un’intuizione riguardo al ruolo che Internet avrebbe giocato da lí a pochi anni nell’economia globale e decise di aprire un sito web: i loro tabacchi incontravano già i favori dei fumatori americani, ma fu proprio grazie alla rete che gli affari ebbero ulteriore slancio, crescendo anno dopo anno. Fino al settembre 2005, la Cornell & Diehl ha operato in un locale poco più grande di un garage, annesso alla casa dei Tarlers: dieci anni fa, la sede operativa della compagnia fu ampliata e raggiunse i 550 metri quadri. L’incremento della capacità produttiva, resa possibile dalla struttura più grande, combinata con la crescita esplosiva delle vendite online e una popolarità sempre maggiore, comportò anche un aumento di incombenze burocratiche: prima della sua morte, Craig  era ben conscio del fatto che molto del suo tempo era ormai dedicato all’espletamento di tali pratiche. Oltre a tutto questo tempo sottratto al tabacco, i sistemi di gestione avevano bisogno di essere aggiornati o ottimizzati: la soluzione è arrivata nel 2013, anno della fusione di Cornell & Diehl con la Laudisi Distribution Group, proprietaria di Smokingpipes.com.
L’azienda si é cosí nuovamente trasferita: stavolta, in uno spazio produttivo di 2.700 metri quadri a Longs, nella Carolina del Sud. Ancora una volta, Cornell & Diehl ha trovato un modo per crescere. Siccome la maggior parte dei lavoratori dello stabilimento di Morganton erano vicini al pensionamento, l’unico membro dello Staff che ha scelto di trasferirsi in Carolina del Sud è stato Chris Tarler, figlio di Craig, attualmente Brand Manager dell’azienda.

Ma veniamo al tabacco.
La materia prima per la produzione delle miscele Cornell & Diehl proviene principalmente da tre wholesaler: il Latakia viene acquistato dalla Atlantic Orient, una società cipriota che compra a sua volta il tabacco direttamente dai contadini; il Burley (compreso il fire-cured) proviene dalla Hail & Cotton International; il Virginia dalla Alliance One in North Carolina; il Perique, infine, viene acquistato dalla L.A. Poche Perique Tobacco di Mark Ryan, a St. James Parish (Louisiana).

Sono facilmente reperibili alcuni video in cui vengono mostrate le modalità di lavorazione del tabacco presso Cornell & Diehl: gran parte del lavoro é svolto a mano, su piccole quantitá. Una produzione sostanzialmente artigianale insomma, nella quale l’uso di macchinari e processi automatizzati è assente o ridotto al minino: gli addetti sono tutti fumatori di pipa, ma, soprattutto, grandi appassionati e questo costituisce un tangibile valore aggiunto.
Il portfolio dell’azienda conta innumerevoli referenze, impossibile citare tutti i tabacchi che meriterebbero una prova: ci limitiamo a segnalare l’Autumn Evening (cavendish di Red Virginia aromatizzato allo sciroppo d’acero), il Bow Legged Bear (intricata miscela di Burley, Virginia, Orientali, Latakia e Perique, pressati in crumble cake) e il Da Vinci (Burley, Virginia e Latakia).

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Jeremy Reeves
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Staff

Il tabacco in tutte le sue forme mi accompagna sin da ragazzino: fumatore per vizio e per passione, coltivo una grande passione per la scrittura, la musica colta e la letteratura, ma anche per la birra, i whisky e tutto il resto.