cognac-Charente

Cognac è un piccolo paesino nella parte ovest della Francia, chi ha avuto la fortuna di visitarlo sarà sicuramente rimasto affascinato dallo stile e dal suo fiume che lentamente l’attraversa. Di certo chi come me viaggia per il piacere di conoscere l’enogastronomia, l’arrivo a questo piccolo paese di poco meno di ventimila abitanti, può significare solo l’arrivo all’eldorado dei distillati Francesi.

Che cosa è il cognac? Fa parte dei Brandy, distillati di vino, ma solo quando è prodotto nella regione dello Charente, rientra nella AOC Cognac (l’equivalente della nostra DOC).
Un’altra piccola particolarità sta nella lavorazione, che, a differenza del brandy, viene distillato 2 volte tramite l’alambicco discontinuo prima di essere messo nelle botti di rovere a maturare.

La storia di questo distillato è, come spesso accade, legata alle necessità… in questo caso è l’esigenza dei conquistatori Francesi di portare un pò della loro terra natia durante le campagne di guerra. Un’annata scarsamente soleggiata e molto piovosa, donò a queste terre un vino poco alcolico ma di grande acidità e poiché quel vino non era adatto al trasporto in barca e si sarebbe deteriorato facilmente, si pensò di distillare tutta la produzione per evitare di farla rovinare dal tempo.
L’idea, dettata dall’esigenza si rivelò un enorme successo, tanto che negli anni successivi, nella regione dello Charente, si iniziò la produzione di vino quasi esclusivamente per la distillazione. La successiva maturazione in botti di rovere fece di quell’acquavite il prodotto di maggior valore della Francia, secondo solo allo champagne.
Tra il 1718 e il 1736 dai porti della Charente partivano circa 50 mila barili di cognac che veniva trasportato direttamente in botte, che a quei tempi era l’unico contenitore adatto ai lunghi viaggi. L’utilizzo delle bottiglie si diffuse solo successivamente.

Senza addentrarmi troppo nello specifico vi dirò che il cognac suddivide la sua produzione in maniera concentrica alla città di origine, creando così 6 sotto zone di produzione con diverse caratteristiche di terreno che donano le diverse sfumature:

Grand Champagne
Petit Champagne
Borderies
Fin Bois
Bon Bois
Bois Ordinaires

dove champagne sta per campagna e non ha nulla a che vedere con il celebre vino

Ulteriore distinzione è data dall’affinamento:

VS (Very Special) – almeno due anni
VSOP (Very Special Old Pale) – almeno quattro anni
XO (eXtra Old) – almeno 6 anni

Qual’è il miglior cognac in commercio? Difficile a dirsi, poiché ad oggi esistono 400 boilleurs de cru (cioè sia vignaioli che distillatori), di cui buona parte non fanno commercio internazionale, e circa 300 commercianti. Ognuno produce più tipologie quindi la mole di etichette e l’assenza di guide complete rende molto difficile una valutazione sopra le parti. Altro carattere è la zona di provenienza che come solito non rende sempre giustizia a livello qualitativo, non è detto quindi che la zona CRU Grand Champagne dia prodotti sempre migliori della Petit Champagne.

cognac_Cohiba_MartellIl consiglio è di ricercare i piccoli boilleurs de cru ed evitare i grandi commercianti, magari facendovi consigliare dalla vostra enoteca di fiducia. Se possibile scartate i VS e orientatevi sui VSOP con almeno 6 anni, meglio di singolo CRU, la maturazione di questi è complessa e regala splendide emozioni.
Volendo fare un piccolo appunto sulla terminologia, eviterei il termine “invecchiato”, non è mai un complimento, meglio parlare di maturazione prima in botte e poi in bottiglia.

Il Cognac va servito in un bicchiere a tulipano e non nel classico ballon o napoleon che la nostra cultura ci ha sempre fatto credere corretto. Chi ha avuto la fortuna di visitare la Charente saprà che i bicchieri più frequentemente utilizzati sono più simili ai nostri bicchieri da grappa che ai grandi ballon. Questo perché il cognac è un distillato complesso ed alcolico, quindi mettere il naso sopra ad un ballon comporterebbe una rapida assuefazione all’alcool ed agli aromi e non regalerebbe il giusto apprezzamento.

L’abbinamento con i sigari è, come per ogni distillato, necessariamente per complementarietà ed equilibrio. Il cognac come più volte scritto è un distillato complesso e quindi richiede un sigaro altrettanto ampio nei caratteri organolettici, per questo le grandi maison e i migliori boilleurs de cru hanno inserito a catalogo il cigar cognac. Sono Cognac pensati dai maitre de chai (maestro di cantina) proprio per l’abbinamento con determinati sigari, i più noti sono l’Hennessy creato per Davidoff Martell con il suo Cohiba Martell.