Vi pubblico oggi, su indicazioni dell’amico Giuseppe D’Amore, questo comunicato stampa del comitato civico MALC dove invita la cittadinanza di Cava de’ Tirreni, ad una assemblea pubblica per cercare di recuperare l’immobile storico della Manifattura Sigaro Toscano al quale la famiglia Maccaferri sta operando contro il volere dei cittadini.
MALC – Manifattura alla Città di Cava de’ Tirreni – è un Comitato Civico costituito per la restituzione alla città dell’ex Manifattura Tabacchi.
Il gruppo si propone di far ritornare la proprietà della ex manifattura tabacchi al comune di Cava de’ Tirreni. L’immobile un ex convento del 600 fu dato in uso dal consiglio comunale nel 1900 ai Monopoli di Stato con la clausola della restituzione al momento della cessazione dell’attività manifatturiera. Gli attuali detentori dell’area (manifatture sigaro toscano spa) vorrebbero invece realizzare uffici, negozi e abitazioni di lusso. Bisogna impedire che la città perda un bene così importante
Il Cavallo di Troia
Giovedì 16 aprile, alle ore 18:30 presso il Club Universitario Cavese, il MALC ed Italia Nostra invitano i cittadini ad intervenire ad una pubblica assemblea sul tema.
Il Sindaco e la Giunta Municipale di Cava de’ Tirreni, con una incomprensibile Delibera di Giunta, la 89 del 25 marzo 2015, hanno autorizzato la Manifattura Sigaro Toscano ad installare all’interno dell’Immobile Storico dell’Ex Manifattura Tabacchi di viale Crispi un incubatore d’impresa.
Al riguardo il MALC (Comitato civico Manifattura alla città), costituito dalle associazioni Italia Nostra, la Rosa di Gerico e i cittadini cavesi, da tempo impegnati nella lotta intesa al recupero dell’Edificio storico, osservano che l’Amministrazione Comunale, sulla falsa riga delle precedenti deliberazioni, continua, immotivamente rispetto alla posizione dalla stessa assunta nel pendente giudizio, a favorire la famiglia Maccaferri (maggiore azionista della Manifattura Sigaro Toscano) nell’illegittima detenzione del patrimonio comunale, invece di perseguire l’obiettivo principale di una buona e corretta gestione della cosa pubblica, riprendendo le redini di una causa civile già incardinata dinnanzi all’autorità giudiziaria civile ed insistendo nel riacquisto della detenzione di un immobile caro alla memoria dei tanti cavesi, che vi hanno lavorato e simbolo della storia della città, originariamente concesso dal Comune di Cava de’ Tirreni in comodato gratuito al Demanio dello Stato. La delibera non spiega, come la legge esige, quale sarebbe l’eventuale utile ricaduta dell’operazione sul Territorio, in particolare i ritorni economici ed occupazionali nè tanto meno la durata dell’insediamento, nè perché il suddetto incubatore non possa essere allocato nella parte di immobili di proprietà di Maccaferri situati alle spalle dell’edificio storico, quindi ci si trova di fronte ad un Cavallo di Troia, mirato al solo fine di favorire il Gruppo Maccaferri, utilizzando quale paravento l’incubatore.
A tal proposito, si ricorda che per il recupero del bene è ancora in corso una causa civile finalizzata, appunto, a conseguire la restituzione dell’immobile storico e delle relative pertinenze, e che il Sindaco Galdi, abbandonando gli iniziale e più meritevoli fini, ha inteso porgere una mano alla famiglia Maccaferri, stipulando una transazione deliberata, su sua proposta, dalla Giunta municipale che si è appalesata lesiva dell’interesse collettivo, in quanto finalizzata ad assentire un progetto costruttivo di imponente portata da realizzare in un’area, già satura, in cui esiste l’Ex Manifattura Tabacchi, che è stata, in ogni caso, impugnata, unitamente agli atti amministrativi presupposti, dal MALC e da Italia Nostra, con un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica non ancora definito.
Ciò detto, le suddette Associazioni denunciano un continuo ed inarrestabile comportamento, sicuramente non coerente rispetto ai supremi e prevalenti interessi pubblici e, conseguentemente, non lasceranno nulla di intentato per tutelare nel miglior modo possibile, in tutte le sedi consentite, l’edificio storico dell’Ex Manifattura Tabacchi di viale Crispi, patrimonio della città. Ciò al fine di impedire ulteriori incomprensibili ed irreparabili danni per Cava ed i cavesi.