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Festival Habanos 2024

Impressioni da un tramonto sul Malecon

Frequento Cuba ormai da tre lustri, ma al primo Festival Habanos sono stato solo cinque anni fa, per via della mia partecipazione al Habanos World Challenge (HWC).
Sono tornato l’anno successivo, poi ci sono stati due anni di stop per il Covid, ne ho perso uno, e quest’anno rieccomi di nuovo, passati appunto anni cinque, in modo tale che ripetessi un anniversario di Trinidad: cinquant’anni al primo giro e cinquantacinque a questo.
A parte le considerazioni di numerologia sul numero cinque che lascio agli esperti, penso di avere ormai un minimo di profondità temporale per fare qualche riflessione sul Festival.
Non vi farò un resoconto cronologico completo della settimana e degli eventi in stile velina, per questo basta digitare due parole su Google o andare sul sito ufficiale di Habanos. Vi darò piuttosto qualche impressione e qualche consiglio da amico, di quelli che si darebbe a chi non è mai stato e magari pensa di andare.

Cominciamo con un’ovvietà, di fatto non per tutti: per andare al Festival Habanos (che cade sempre intorno a fine febbraio o giù di lì) bisogna andare a L’Avana.
Con tutto il bene che le voglio, Cuba non è un paese “normale”.
Le difficoltà giornaliere sono diverse, anche se vanno profondamente distinte tra quelle per un locale o per un turista; e tra questi ultimi, tra quelle per un turista perfettamente risucchiato dagli ingranaggi del Festival, magari comodamente piazzato in un hotel a cinque stelle e pacchetto completo, oppure quelle riservate al turista più fai da te, casa particular e movimenti laterali, per godere appieno anche di tutto quello che succede “off” dagli eventi ufficiali e della “cubania” vera e propria.
Ci tornerò sopra poco a poco, ma il concetto che vi voglio passare qui è: se non siete avvezzi a Cuba, dovete intanto prepararvici, informarvi sulla sua situazione in tempo reale e capire con che grado di organizzazione volete o potete affrontarla.

Entriamo ora un po’ più nello specifico: come funziona il Festival?
Il programma ufficiale intanto prevede tre cene: il lunedì la “Bievenida”, il mercoledì la “Noche Intermedia”, il venerdì la “Noche de Gala”. Poi ci sono gli eventi diurni: visita a una piantagione a Pinar del Rio, a una fabbrica (magari normalmente non aperta al pubblico come El Laguito), ingresso alla fiera (non aspettatevi le nostre fiere gigantesche, stile Vinitaly: qualche padiglione a tema sigari e affini come humidors, memorabilia, nuove presentazioni di Habanos ecc) e seminari di livello, che includono sigari e pairings con alcolici di pregio (Porto, Champagne, Ron, Tequila). Oltre ovviamente, non sarò io a dimenticarlo, le due giornate di HWC, semifinale il lunedì e finale il venerdì (a proposito a questo giro ha vinto il Canada in finale su Kuwait). Tutto questo, quest’anno, alla modica cifra di 3.595 dollari se non ho sbagliato le somme, viaggio e alloggio esclusi, in fondo vi metto i dettagli.

Anche se viene solo una riga dopo, non credo di essere riuscito a bruciarvi la domanda: vale la pena?
Come spesso accade, la risposta è “dipende”.
Per cominciare, 3.595 dollari per qualcuno possono essere tanti, per altri pochi: non devo spiegare niente se vi dico che Habanos S.A., per tante ragioni, non solo economiche, sta spingendo molto sul concetto di esclusività, puntando ad un segmento di clientela che spende, e pare lo abbia trovato, visto che il suo mercato è il mondo e il Festival era pieno. Alle cene spendete non certo per mangiare, gli spettacoli sono di alto livello e i sigari e i gadget distribuiti concorrono a dare valore al prezzo; molti fanno un po’ di “conti della serva”: costa X mi danno sigari e accendini per Y quindi pago Z (e trovate certi oggetti in vendita online che state ancora mangiando….). Poi, non è che siete obbligati a fare tutto e tutto a parer mio non ha effettivamente lo stesso valore: tanto per dire nel conto totale ci sono anche 200 dollari di paletta per poter fare offerte all’asta della Cena di Gala, in cui sei humidor sono andati via per complessivi 17.8 milioni (che dovrebbero finire direttamente alla sanità cubana).

Ma secondo me il vero punto è un altro e coincide peraltro coi motivi per cui ci sono andato io e per cui in fondo spero di tornarci ancora.
Soprattutto se siete un po’ dentro al “circuito”, la settimana del Festival è un vero ritrovo (anche) per appassionati e per vivervi il mondo degli Habanos al 100%.
Certo, non vi dovete perdere le parole chiave della frase: “anche” e “circuito”.
“Anche” perché è indubbio, come è giusto che sia, che il Festival abbia una buona dose di componente business, visto che arrivano distributori, proprietari di Casa del Habano, commercianti di tutti i generi da mezzo mondo alla ricerca di relazioni. A questo servono del resto le fiere di settore ed anzi, è forse anomalo che alle fiere di settore partecipino degli appassionati; questa se volete è la vera peculiarità di prodotti come il sigaro o il vino.
“Circuito” perché come accennavo prima, al di là degli eventi ufficiali che sono belli, che sono spettacolari, che sono tutto quello che volete, ce ne sono tanti altri che meritano, ma dove occorre un invito o qualcuno che ti ci porti in qualche modo; allora avere accanto persone che oltre al piacere di reincontrarsi, ti portano di qua e di là, è sicuramente una carta in più per godersi la settimana. Le cose da fare alla fine sono molte di più di quelle permesse dalle ore della giornata, soprattutto se eccedete con i mojitos….
Potremmo poi peraltro ulteriormente dividere tutte queste attività “extra” in “semi ufficiali”, ovvero non previste dal programma, ma che ci sono sempre e sono di entità affini, tipo la serata della tienda Partagas, quella della Casa del Habano del Habana Libre, la cena di ICT e così via, oppure quelle in cui è semplicemente l’amico che ti porta da un altro amico in fabbrica o in una vega, o anche solo a fare due chiacchiere con altri nel patio del National, a un compleanno, a una cena e cose così. A volte, da aggregati si diventa aggregatori e si coglie la vera essenza dello spirito del “compartir” tra persone che condividono la stessa passione.

Quindi?
In conclusione?
Secondo me, se vi piacciono i sigari cubani e volete fare uno step ulteriore nella loro comprensione, non solo “tecnica” ma anche di contesto, almeno una volta nella vita un salto al Festival lo dovete fare. Se ci andate con qualcuno che ci è già stato meglio ma, scoglio della lingua a parte, tra affini e…vicini di tavola e di bicchiere comunque non mancano le occasioni di socializzazione. Scegliete cosa fare, considerando che ve lo fanno pagare tutto: poi potete collezionare o… “recuperare”. Ricordatevi che andate a Cuba, nel bene e nel male: magari vi fate un po’ di mare (c’è anche a L’Avana…) e mangiate aragoste, oppure vi aggiungete una settimana di vacanza, ma non sempre troverete gli standard cui siete abituati e dovrete essere un po’ “scafati”.
Chissà, magari ci vediamo il prossimo anno, nel caso sentiamoci.

ACTIVIDAD /ACTIVITIES PRECIO/PRICES
Noche de Bienvenida dedicada al 30 Aniversario de Habanos, S.A $ 530.00
Visita a Plantaciones sin transporte incluido $ 170.00
Seminarios Internacionales $ 425.00
Cena Intermedia dedicada al 50 Aniversario de la marca Quai D’Orsay $ 745.00
Visita a Fabricas sin transporte incluido $ 200.00
Cena de Gala y subasta de humidores dedicada al 55 Aniversario de la marca Trinidad $ 1.325,00
Subasta de Humidors $ 200.00

 

Nella foto in copertina, da sinistra Alessio Marchi, Alexander Groom di CubanCigarWebSite e Giulio Amaturo vincitore del Habanos World Challenge ’18.

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