[filefield-onlyname-original]

 

Censura su Tom & Jerry: vietato fumare


La “revisione” del cartone dopo la protesta di un telespettatore

 

Gran Bretagna – La scure della censura si è abbattuta su Tom & Jerry, agendo per di più in modo retroattivo. Il gatto e il topolino più famosi del mondo, personaggi animati non proprio di primo pelo visto che vantano quasi settant’anni di onorata carriera (sono apparsi per la prima volta nel 1940), sono stati giudicati diseducativi e anacronistici. Perché in un paio di episodi dei loro cartoni – datati rispettivamente 1949 e 1950 – sono ritratti alle prese con delle sigarette. Nel primo il gatto Tom, per fare colpo su di una gattina dagli occhioni languidi, si comporta come un adolescente e, per fortificare la sua virilità felina, si accende una sigaretta. In un secondo cartone lo troviamo invece impegnato in un torneo di tennis in cui il suo rivale sbruffone, durante il match, aspira felice un paio di boccate da un’altra sigaretta. In più di sei decenni di vita mai nessuno aveva protestato né per il fumo, né per i candelotti di dinamite piazzati sotto la cuccia di Tom dal topolino più scaltro. E neanche per i tentativi di incendiarsi le rispettive code o i musi sagomati da ferri da stiro lanciati con mira infallibile. Gli attentati dinamitardi passino pure – per ora almeno – il fumo no.

[filefield-onlyname-original]A protestare è stato un telespettatore che ha inviato una lettera di denuncia alla OFCOM, l’ente britannico che vigila sui contenuti televisivi, lamentandosi dell’effetto nocivo che l’esempio fornito dai disegni animati avrebbe avuto sui suoi figli. L’ente ha subito contattato l’emittente responsabile della messa in onda, facendo presente in un comunicato come “le scene in cui appaiono personaggi televisivi che fumano possono portare a sottovalutare il problema, facendo apparire il fumo come una cosa normale”. La OFCOM ha anche spiegato che Tom & Jerry è un cartone animato “vintage”, nato in un periodo in cui il rischio legato al fumo non era ancora stato attentamente studiato, ragione di più per chiedere alla Turner, proprietaria dei diritti della serie, di prendere provvedimenti.

E così sarà fatto: le scene incriminate verranno epurate dal contesto, hanno convenuto distributore e canale, assieme a tutte quelle in cui il gesto di fumare sembrerà “perdonato”, “accettabile”, di “tendenza” apparendo come qualcosa da imitare. In tutti gli altri casi sigari e sigarette rimarranno al loro posto.

[filefield-onlyname-original]Il problema adesso sarà trovare il giusto criterio di giudizio per fare la differenza tra una scena tentatrice ed una di puro divertimento. Un esempio di autocensura storica – da cui sono ancora immuni Braccio di Ferro e la sua pipa o Gambadilegno con l’immancabile sigaro – è quello del cowboy belga Lucky Luke. Ritratto sempre con una sigaretta stretta tra le labbra, da qualche anno ha cambiato passatempo preferendo succhiare un filo d’erba. Opera del suo creatore Maurice de Bevere che ha preferito un hobby più sano per Luke, meritandosi nel 1988 un riconoscimento ufficiale dall’Organizzazione mondiale della sanità. Da oggi in poi dalle bocche, o fauci dei personaggi nati dalle matite, ammesse solo nuvolette bianche piene di lettere.

 

di Nicola Altiero

fonte TuttoTabacco