Queste righe sono dettate dalle mie personalissime esperienze maturate in tanti anni trascorsi in compagnia della pipa, non hanno, quindi, la pretesa di dare al lettore una verità assoluta, ma sono esclusivamente delle riflessioni ad alta voce.
 
Forma di Pipa
Nessun dubbio: dritta, assolutamente, dritta.
Capisco di essere assolutistico e poco elastico, ma, sinceramente, i vantaggi che trovo in una pipa dritta sono immensi: la pulizia ed il lavoro di scovolino, indispensabile per avere una fumata sempre fresca e gradevole, sono semplici ed è altrettanto semplice tenere ben aperto il foro del cannello (3 millimetri il diametro ideale per avere una combustione senza sforzo).
La forma dritta, oltretutto, consente un uso continuo della pipa senza problemi di condensa ed umidità, due tristi situazioni che affliggono i fumatori negli ultimi tempi, poiché, a causa della scarsa qualità delle radiche usate (anche i maggiori produttori, spesso, usano i prelavorati), sono costretti a convivere con continui gorgoglii che rovinano la fumata.

Modello di Pipa
Dritta classica, boccetta, bull dog, ecc. non voglio influenzare nessuno, bisogna solo fare attenzioni a due modelli che, fra l’altro, sono bellissimi, le canadesi e le dublino, le prime, avendo il cannello particolarmente lungo, hanno le stesse difficoltà di pulizia delle curve, le seconde, a causa della forma svasata, tendono ad accumulare il calore nella parte centrale della testa causandone spesso l’antiestetico annerimento.
Un particolare importante, ma non indispensabile, è l’innesto a floc che, oltre a rendere la pipa, a mio giudizio, più bella, offre un minor sforzo all’innesto, punto sempre molto delicato, consentendone l’apertura anche quando è accesa.

Finissaggio
Qui il discorso si complica, diciamo che pur non avendo un finissaggio preferito, una bella fiammatura è sempre un belvedere che, oltretutto, migliora quando la pipa, a causa dell’effetto del tabacco, tende a scurirsi.
Ancora più bello sarebbe un perfetto occhio di pernice, ma, purtroppo, in tanti anni non mi è mai successo di trovarne.
Dal punto di vista pratico ed anche economico, una bella pipa sabbiata, è l’ideale; non teme caldo o freddo, umidità e pioggia, botte e maltrattamenti e non si scalda mai.
Generalmente faccio sabbiare o rusticare le pipe che ho comprato senza accorgermi di qualche stuccatura o difetto e devo dire che riacquistano una loro dignità diventando ancora più belle.

Peso e dimensioni
Preferisco le pipe piccole qui sono sicuro che si scateneranno le polemiche.
Provengo dalla scuola “romana” ed usando le pipe in ogni situazione, penso sia meglio accendere una pipa nuova, piuttosto che interrompere una fumata a metà e, magari, riaccendere, dopo mezz’ora, il tabacco bruciacchiato.  
Il peso ideale varia dai 20 ai 30 grammi che non affatica la dentatura consentendo di tenere la pipa in bocca senza problemi.

Conclusioni
Come già detto nelle prime righe di quest’articolo, le mie opinioni sono strettamente personali, anche se le ho suffragate con più di una motivazione.
Aspetto un contradditorio da parte di qualche amico appassionato di pipe curve, o, magari, da quei pezzi unici da collezione dal peso di più di un etto che qualche artigiano, ogni tanto, si sbizzarrisce a produrre.
Sono pronto ad ascoltare i “perché” di questa loro scelta, accentandone le motivazioni qualora anche fosse puramente estetica, del resto “de gustibus non disputandum est”.