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Cara Sigaretta,
“cara” si fa per dire…
ho tanti ricordi di te fin dall’infanzia.
Quando ero piccolo a casa mia fumavano babbo e mamma, poi mamma ha smesso per fortuna.
Quando babbo mi portava a scuola fumava sempre in macchina… che “bei” ricordi.
Mi hai fatto sempre un po’ schifo, non so perché ma mi davi la nausea forte di prima mattina.
E non sopportavo quando, entrando in bagno dopo babbo, lasciavi quel tuo odore sgradevole vicino il water… tu servivi a babbo solo per andare di corpo dopo il caffè! Bella vita di m…  
Però una cosa te la devo dire: se non fosse stata per quella briciola di curiosità che mi hai dato, a 12 anni non avrei mai aperto di nascosto quel cassetto di babbo per cercare dei sigari!
Sì, babbo teneva dei sigari (lui non li fumava, erano dei regali) in un cassetto e, tentato dal fascino del tabacco, mi sono acceso il primo sigaro a 12 anni.
Non so che prodotto fosse, l’unico ricordo che ho è che era acidulo e duro, sicuramente si era seccato.
Poi arrivarono le scuole medie… qualche mio compagno di classe fumava la sigaretta per sentirsi “grande”, ma non ho mai capito perché un affare così piccolo li faceva sentire grandi.
Arrivato alle superiori ormai fumavano quasi tutti in classe… io no.
Te sigaretta, non mi hai mai interessato!
Perché?
Oltre al fatto di non avere un buon profumo non puoi piacermi perché crei troppa dipendenza!  
E io non voglio dipendere da un finto piacere di pochi secondi!

Con affetto,
Daniele

P.S.
Alla faccia tua, babbo sta passando gradualmente alla sigaretta elettronica!