snus

“EuforSnus”: la battaglia contro il divieto della vendita di Snus svedese all’interno della UE.

Al di fuori dei confini dei paesi dove viene regolarmente usato come Svezia, Norvegia, Danimarca, Finlandia, USA, Canada, Svizzera, Israele e Islanda lo snus rimane pressoché sconosciuto. EuforSnus, un gruppo Facebook con iscritte migliaia di persone da più di cento nazioni differenti, si sta battendo per la promozione dello snus svedese come miglior alternativa per la riduzione del danno causato dal fumo. EuforSnus è attivo anche su altri social media come YouTube, Twitter e Instagram e possiede pure un sito proprio: www.euforsnus.org.

Cos’è lo Snus?

Lo snus svedese risale al XVIII secolo e consiste di cinque ingredienti principali: tabacco tritato a grana più o meno fine, acqua, sale, carbonato di sodio (E500) per regolare il pH del prodotto e agenti umettanti. Questi cinque ingredienti di base sono mescolati con diversi sapori per dare ad ogni marchio il suo carattere distintivo. Il processo di produzione dello snus consiste nel trattare con vapore il tabacco, pastorizzandolo: in questo modo tutti i microrganismi presenti in esso vengono eliminati e ciò rende lo snus durevole nel tempo. Ricordo anche che questo tipo di tabacco è considerato un vero e proprio alimento in Svezia, quindi è soggetto alla rigida normativa alimentare svedese, dalla produzione del tabacco, all’aggiunta finale degli additivi. Questo tipo di tabacco a uso orale, come detto, è molto popolare nei Paesi scandinavi e viene venduto in quattro diversi tipi:

  • lössnus, ovvero snus sfuso che viene porzionato dal consumatore stesso in prillan (piccole porzioni sferiche o cilindriche) con l’ausilio delle sue dita, del tutto simile a quello prodotto 200 anni fa;
  • portionssnus, un’innovazione degli anni ’70 del marchio Tre Ankare grazie alla quale lo snus viene già diviso in porzioni contenute all’interno di piccole bustine simili a quelle del tè. Esse a loro si dividono in original portions, dove il tabacco viene confezionato nei piccoli sacchetti e successivamente inumidito in modo da rilasciare velocemente nicotina e aromi, di colore scuro, e white portions, introdotte dalla Swedish Match nel 1998, consistenti in bustine di tabacco non inumidite per fare in modo che sia la nicotina, sia gli aromi vengano rilasciati più lentamente;
  • all white portionssnus, ovvero un blend di cellulosa e tabacco non inumidito che rende la porzione totalmente di colore bianco;
  • nicotine pouches, ovvero delle porzioni realizzate completamente con fibre di origine vegetale alle quali vengono aggiunti cristalli di nicotina.
lössnus
all white portionssnus
all white portionssnus
portionssnus
white portions

Il divieto di vendita all’interno della UE

L’Unione Europea ha vietato la vendita di snus con la direttiva 92/41/CEE con la volontà di armonizzare all’interno degli Stati membri la regolamentazione sul tabacco di tipo orale, già vietato precedentemente in Irlanda. Quindi, basandosi su uno studio dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) del 1985, dove viene affermato che l’uso di questo tipo di tabacco è cancerogeno per gli esseri umani, la UE decreta il divieto di vendita di snus all’interno dei confini degli Stati membri. Poco tempo dopo, però, uno stesso comitato dell’OMS ha riconosciuto la mancanza di evidenti effetti negativi sulla salute dei consumatori di snus. Per questo, nonostante la direttiva europea 2001/37 ribadisca il divieto di vendita, stabilisce anche che nelle scatole contenenti tabacco di uso orale sia scritto «Questo prodotto del tabacco può nuocere alla tua salute e provoca dipendenza» invece delle classiche frasi «Il fumo uccide»/«Il fumo può uccidere», o «Il fumo danneggia gravemente te e chi ti sta intorno». L’unico paese europeo dove è ancora permessa la vendita di snus è la Svezia: durante la campagna refendaria del 1994 per l’ingresso della stessa all’interno dell’Unione Europea un vasto movimento popolare ha permesso che l’esenzione dal divieto della vendita di snus fosse parte integrante del trattato di adesione della Svezia all’Unione Europea.

L’Esperienza svedese

Il rischio di morire per una malattia legata al consumo di tabacco, come il cancro del polmone o della cavità orale, è molto più basso in Svezia che in qualsiasi altro paese europeo, nonostante si consumi in media la stessa quantità di tabacco degli altri paesi europei. La differenza sta nel fatto che gli svedesi consumano tabacco sotto forma di snus. In Svezia solamente il 5% degli uomini adulti fra i 30 e i 44 anni sono fumatori, contro una media del 32% degli altri Paesi aderenti all’UE (dati riferiti al 2010); mentre il 22% degli uomini svedesi della stessa età usa regolarmente snus. Sommando le due percentuali (5%+22% = 27%) possiamo vedere come il numero di consumatori di tabacco in Svezia sia sostanzialmente in linea con la media europea, con la grande differenza che il rischio di morire a causa di una malattia legata al consumo di tabacco è di gran lunga inferiore. Il fatto che in Svezia si consumi in un anno una quantità di tabacco mediamente simile a quella degli altri Paesi europei, ma che questo uso non faccia lo stesso numero di vittime, costituisce un paradosso; il paradosso di quella che i ricercatori scientifici mondiali hanno denominato “Esperienza svedese”.
Il merito di questi numeri è da accreditare alla presenza dello snus all’interno del mercato svedese; un merito che l’Unione europea sembra ancora non riconoscere: si suppone che regolarizzando la vendita di snus all’interno degli Stati membri si potrebbero salvare 350.000 vite ogni anno, ma nonostante questo il divieto continua. Uno studio scientifico pubblicato nel Settembre 2017 nella più importante rivisita medica del mondo, The Lancet, ha raccolto e analizzato i dati di ventisei anni di ricerche scientifiche svolte in 165 paesi in tutto il mondo. Questo studio ha dimostrato, confrontando consumatori abituali e non consumatori, che l’uso anche a lungo termine di snus svedese non presenta alcun rischio per la salute. Per questo, per la prima volta, è stato affermato come lo snus debba essere escluso dalla categoria, molto ampia, dei prodotti smokeless.

#EuforSnus!

EuforSnus porta avanti la sua battaglia contro il divieto imposto dall’Unione Europea della vendita dello snus. Nel corso degli ultimi due anni i due promotori dell’organizzazione, Bengt Wiberg (stingfreesnus.com), svedese, e Uwe Wille (snusfreak.com), tedesco, hanno portato la questione del divieto alla vendita di snus davanti alla Corte di Giustizia europea di Strasburgo senza, purtroppo, avere la meglio. Durante il Global Forum on Nicotine tenutosi quest’anno a Varsavia EuforSnus ha ricevuto apprezzamenti da alcuni dei più importanti medici esperti nel settore come il prof. Marewa Glower dalla Nuova Zelanda, il prof. Gerry Stimson dal Regno Unito, il dott. Attila Danko dall’Australia, il dott. Lars Ramström dalla Svezia, il prof. Brad Rodu dagli USA, il dott. Konstantinos Farsalinos dalla Grecia, e il prof. Riccardo Polosa dalla nostra Italia. EuforSnus si fa promotore anche dell’uso della sigarette elettronica come alternativa per la riduzione del danno causato dal fumo e per questo al suo interno accoglie anche un centinaio di vapers.
In una recente intervista B. Wiberg ha dichiarato “nel giro di pochi anni EuforSnus è diventata una organizzazione internazionale, con membri provenienti da più di cento nazioni differenti, inclusi tutti i paesi appartenenti all’Unione Europea. Lo snus è vietato anche in altri paesi al di fuori dell’UE, per questo è meraviglioso che si stia formando una organizzazione internazionale di gente appassionata e consapevole del fatto che l’uso di snus sia probabilmente un’alternativa sicura al 99% rispetto al fumo da sigaretta”.

di Simone Casaglia