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Nel panorama della tabaccherie in Italia, a Roma troviamo una bella e brava signora che gestisce una famosa rivendita nella Capitale, Eva Vannicelli.
L’ho conosciuta alcuni mesi fa di passaggio e mi ha affascinato la sua tabaccheria e la sua professionalità spinta da tanta passione per il mondo del lento fumo.
Le ho chiesto di intervistarla perché mi fa piacere che venga conosciuta di più da noi fumatori.
Vi consiglio di passare da lei perché troverete un luogo accogliente e invitante.

Ciao Eva! Presentati al nostro pubblico e racconta un po’ della vostra storia.
Ciao Daniele!
Sono una fumatrice curiosa di fumo di qualità e appena dopo la laurea ho iniziato la mia collaborazione, ormai ventennale, alla gestione della tabaccheria insieme a mio fratello Carlo, il vero artefice della felice scelta della specializzazione nel settore tabacchi e sigari, datata fine anni Ottanta; la tabaccheria, ormai storica, quest’anno festeggia i sessant’anni di attività, infatti fu aperta dai miei genitori nel 1954 e sia io che mio fratello siamo “figli d’arte”, nel senso che siamo cresciuti  in negozio condividendo le gioie e le fatiche della professione e partecipando alle trasformazioni epocali del nostro settore commerciale.

Quali sono i tabacchi che vendete di più?
Come tabaccheria specializzata ho una prevalenza nelle vendite di miscele di tabacchi naturali ed inglesi, primi tra tutti i prodotti di Samuel Gawith, seguiti dai Mc Connell e dai Rattray’s; poi, in particolare, i Peterson in latta per le miscele aromatizzate; naturalmente documento anche un’ottima vendita di tabacchi in busta: Holger Danske, Larsen, Mac Baren, Skandinavik come se piovesse, Amphora, Clan, Troost, Kentucky Bird e Park Lane; per quel che riguarda i sigari, tutti i cubani e i nicaraguensi di ultima generazione, come gli Oliva, gli Alec Bradley, i Cicero, i Cain, i Nicarao, i My Father Cigar.

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Nella sala per fumatori. Da sinistra: il responsabile Dunhill Europa Steven Kron export manager della BAT Premium Division con i Vannicelli Carlo e Eva (da sinistra)

Come sta cambiando il mondo dei consumatori?
Sta cambiando repentinamente già da tempo, con l’avvento della rete informatica, che permette di ottenere informazioni ed acquisti a casa propria, in tempo reale. Certo però che manca un requisito importante a  questo tipo di vendita: il servizio al cliente, qualità importantissima su cui è basato il nostro lavoro quotidiano, nel senso di capire le giuste esigenze del cliente dopo un attento dialogo con esso. Ad es., nel caso degli oggetti “tecnici” da fumo, capita che l’acquisto su internet non sia suffragato da un’esauriente spiegazione del corretto funzionamento del prodotto; inoltre, il servizio al cliente indica pure una scelta di qualità a priori operata dal professionista che è nel campo da lungo tempo, e che dunque può evitare sonore fregature, nel senso di acquisti scadenti a prezzi non congrui. Comunque, innegabilmente internet ha cambiato anche il nostro modo di fare commercio, donandoci una visibilità importante, grazie al passaparola dei frequentatori dei siti e dei blog.

Avere una tabaccheria ora in Italia cosa significa?
Non è un lavoro semplice; spesso troppi colleghi intraprendono la strada dei servizi al cittadino, tradendo un po’ la vera anima del tabaccaio, che è la vendita del tabacco. Non ti posso dare giudizi in merito alla scelta dei colleghi che preferiscono vendere i “Gratta e Vinci” o far pagare le bollette delle utenze, piuttosto che una pipa o un sigaro, per noi è stato chiaro da sempre che la nostra via era quella dei grandi punti vendita europei di settore, che era una passione che ci bruciava dentro. Chiaro che il risvolto a lungo termine è stata la sicurezza di una tabaccheria di nicchia e di qualità.

Quali sono i problemi più grandi che incontra chi avvia un’attività come questa che hai te?
Penso che il problema più grande sia il creare la clientela, che si fa a poco a poco, sostenendo i costi di un magazzino di prodotti che hanno all’inizio una lenta rotazione di vendita… inoltre, c’è il rischio, per inesperienza, di comprare prodotti che siano poco commerciali.

È un lavoro a rischio come altri o siete più al sicuro?
Considerando che a causa della severa crisi economica la vendita delle sigarette “è in caduta libera”, come leggo sul settimanale ufficiale del mio sindacato tabaccai, è un’attività a rischio come tutte le altre!

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Come vi aggiornate per essere sempre pronti a soddisfare le richieste dei clienti?
Riteniamo che la formazione perenne sia un elemento importante nella nostra professione, ed attingiamo informazioni da molteplici canali, tra cui il privilegiato è il contatto quotidiano con il cliente, per capirne le esigenze sempre in via di trasformazione.

Ho visto nella tua tabaccheria che hai una piccola sala per fumatori! Complimenti!
Chi ci inviti a fumare?
Tutti i clienti che vogliono condividere con noi il loro patrimonio di esperienze degustative e affettive; spesso proviamo insieme i prodotti, oppure ci concediamo momenti di puro rilassamento dalla frenesia della vita metropolitana, sorseggiando un buon caffè. Il fumatore che entra con queste intenzioni si riconosce subito: tirando fuori la pipa o un sigaro, chiede: “Pausa relax?” e si siede comodo comodo sulla sua poltrona preferita (che è quella di sinistra, perché la destra è la nostra, ormai punticchiata di ombre scure di origine tabagifera…).

Stereotipi di clienti! Che clienti hai? Quali sono quelli più attenti a certi prodotti e quelli che magari fumano senza sapere bene cosa hanno in bocca?
Abbiamo entrambe queste tipologie di clienti, per cui quando entra il “guru” delle pipe o del tabacco o dei sigari, che ha approfondito da lungo tempo questa sua passione, non importa se giovane o vecchio, ci disponiamo ad ascoltarlo, mentre se capita il fumatore inesperto, ci perdiamo tanto tempo per incuriosirlo a capire di più… e spesso capita anche il fumatore di sigarette che vedendoci felici a fumare pipe o sigari e a discorrere di argomenti topici, vuole provare anche lui!

Ci puoi raccontare la cosa più bella o simpatica che ti è capitata da quando fai la tabaccaia?
Vi racconto una cosa che si ripete spesso, una piccola magia che si compie sotto i miei occhi quotidianamente: parlando di lento fumo si arriva a parlare della propria vita, e nascono così bellissime amicizie che si protraggono anche oltre l’orario di lavoro!

Un saluto ai nostri lettori!
Saluto cordialmente tutti i lettori di “Gusto Tabacco” incitandoli a fumare bene e a non lasciarsi scoraggiare dalla campagna antifumo che da anni ci tartassa le coscienze: dopotutto, come diceva Hegel, sono anche i vizi a individualizzare l’essere umano!

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da sinistra: Mario Lubinski, Steven Kron e Carlo Vannicelli