[filefield-onlyname-original]

Enrico Marola “Pipes by Soul”

 

 

 

Oggi apriamo la rubrica “Prodotti Pipe” con la prima intervista del sito GustoTabacco.

Abbiamo incontrato Enrico Marola, bravissimo creatore di pipe di Vercelli, conosciuto grazie ad un social network.

 

Ciao Enrico! So che l’attività da pipemaker è un hobby, in realtà sei un orologiaio. Come sono nate queste attività? Chi ti ha fatto “scuola” per imparare a fare le pipe?

Intanto saluto tutti e ringrazio per l’opportunità che Daniele vuole gentilmente offrirmi.
In effetti il “far pipe” è nato come un hobby, un voler cimentarsi in un qualcosa con cui non mi ero mai cimentato… l’idea non è nata presto nella mia carriera di fumatore è successo tutto nel 1998 quando ho avuto la fortuna di incontrare Bruto Sordini (Don Carlos) e di vederlo lavorare. Da lì è nato tutto, ho voluto provare, fare i miei disastri, le cose ignobili, qualcosina passabile… Bruto è stato di grande aiuto, purtroppo solo telefonico, ma credo di averlo esaurito non poco…le domande, le difficoltà erano tantissime. Ho iniziato lavorando su scarti ( rubati qua e là) per capire, studiare la finitura, poi nel 2007 ho deciso che volevo provare sul serio. Quindi mi sono attrezzato come potevo, un trapano a colonna, punte varie, un trapano con disco, qualche lima, molta buona volontà… riesco a realizzare una decina di pipe che allora giudicavo “passabili” e partecipo alla festa della Pipa di Cagli (incosciente…).

[filefield-onlyname-original]Ebbene Cagli è stata la vera spinta per continuare,incontrare tanti nomi allora per me “famosi”, parlare, imparare, vedere è stato molto stimolante.

Da cosa nasce cosa, ma avevo bisogno di più… allora Vilma Armellini si offrì di darmi una mano, sembra una stupidaggine ma il disco abrasivo non è così intuitivo come si pensa, basta un attimo per rovinare tutto e Vilma tra un insulto e l’altro (benedetti) mi ha mostrato i rudimenti del come muoversi. Poi un altro grande della pipa italiana, Luigi Crugnola (Gigi Pipe) ha contribuito con alcune nozioni che solo un veterano conosce.

Così ho continuato, imparando dai miei errori, studiando e cercando quello che per me doveva essere l’optimum per una pipa ovvero la fumabilità. Volevo ( e voglio) pipe asciutte, dolci, instancabili. Così ho studiato bene la foratura, i diametri, ho provato radica di molti segantini fino a trovare quello che faceva per me.

I risultati sono stati confortanti, le opinioni di chi fumava le mie pipe unanimi così nel 2010 l’hobby si trasforma in secondo lavoro con l’apertura di una P IVA e l’introduzione nel mercato USA del mio lavoro.

Inoltre sempre nel 2010 una grande fortuna, ovvero la possibilità di visitare Ronny Thunèr (pipemaker svedese) e stare con lui per una settimana. Ebbene è stata un’esperienza che ha aperto la mente… sulle prime ho pensato che non ero capace a fare niente.. poi.. tutto è venuto da sé e spero che i risultati si vedano.

Tra i tuoi interessi c’è, oltre alla letteratura, la filosofia orientale. Questo modo di “pensare” tipicamente della Cina e del Giappone, hanno influenzato il tuo modo di creare le pipe e di fumare?

[filefield-onlyname-original]Ebbene è un discorso lungo… cercherò di sintetizzare. Per filosofia orientale io intendo il Buddhismo Lamaista del Tibet e lo Zen giapponese, sapete che sono appassionato di montagna e le montagne per me sono il mondo dello spirito dove tutto si rigenera. Giustamente chiedete: che c’entra con le pipe? Forse tutto, forse niente ma mi piace pensare che fare una pipa è un momento di spirito associato al fisico, un momento in cui l’anima cerca di trasmettere qualcosa attraverso le mani e qualche volta, lo confesso, non ci riesce per niente… eppure molti amici/clienti hanno definito le mie pipe “soul pipe” da cui è nato il piccolo motto nel mio sito web “pipes by soul”.

Sinceramente io non sono la persona adatta per giudicare se sia vero o no, l’intenzione c’è e per me tanto basta.

E’ difficile oggi entrare nel mondo della costruzione di pipe? Quali sono i migliori mercati dove vendi le tue opere?

Sì è difficile, molto difficile, specialmente se si rifiuta di ricorrere a sotterfugi vari pur di vendere. Una pipa fatta a mano richiede tempo, investimenti, amore e anche sacrificio. Purtroppo molti si soffermano solo sul prezzo senza guardare a quel che ci può essere dietro. Il mercato è piccolo, non proprio di nicchia ma quasi.

[filefield-onlyname-original]Quello che intristisce è che c’è molta poca informazione e invece molta improvvisazione, i rivenditori seri per esempio in Italia si contano su una mano… Questo non è bene, né per l’esperto che ha occhio per non cadere nelle trappole, né per chi inizia e necessita di venire indirizzato.

Personalmente io lavoro un poco col mercato nazionale, in USA dove sto iniziando ad essere conosciuto, Svezia, Danimarca, India, Svizzera, Francia.

Fatti un’autocritica simpatica… dove vorresti migliorare nella realizzazione di pipe? Cosa invidi di altre marche e dove pensi di essere migliore?

Dove vorrei migliorare? In tutto… non sono un maestro ma mi piacerebbe diventarlo…
Cosa invidio… ancora tutto.. le altre sembrano sempre più belle delle mie..

Migliore: ecco una cosa di cui sono certo è la perfetta fumabilità delle mie pipe, possono piacere o meno ma so che fumano bene, e da fumatore per me questo è importantissimo.

Il mondo della pipa… secondo te è un mondo che si sta abbandonando o si può recuperare?

No, abbandonando no, anzi sembra in piccola ripresa, molti giovani si avvicinano peccato che sovente ne siano allontanati dai sapientoni di turno o dal pregiudizio (tipicamente italiano) che la pipa “faccia vecchio”.

Direi che una maggiore informazione scevra da vari clientelismi posso solo fare un gran bene a questo mondo.

Che tabacchi ti piacciono? Miscele preferite?

[filefield-onlyname-original]Bene… in 32 anni di pipa ho fumato di tutto… dopo una overdose giovanile del compianto Balkan Sobraine ora preferisco miscele di virginia inglesi o americane e mixture old style leggere in latakia. Se volete dei nomi: GL Pease: Cumberland, Montgomery, Jack Knife Plug – C&D: Redwood, Back Porch (e molte altre), Gawith Hoggart, quasi tutti, Samuel Gawith altrettanto, – Schurch 128.

A tua moglie piace il profumo del tabacco che fumi? Ti aiuta nelle idee di realizzazione di pipe?

Ebbene, non sempre… ma almeno posso fumare liberamente in casa, confesso che mi fanno un po’ pena quei poveretti costretti a fumare sul balcone.

E sì mi aiuta, qualche volta disegna qualcosa ma principalmente esamina il lavoro fatto e credetemi non è scevra di critiche…

 

Saluta i nostri lettori…

Bene… ciao lettori, spero che non vi siate annoiati troppo e siccome Enricoro ha un sogno…. Fare solo pipe e vivere in montagna… se mi date una mano credo non vi pentirete… e ricordatevi di guardare ogni tanto www.enricoropipe.com o la mia pagina su Facebook, buone fumate a tutti !!!

Namastè

[filefield-onlyname-original]