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Warren Haynes: Man in Motion, imperdibile

Qualcuno potrà stancarsi, ma non mi stanco io – in questi giorni – di ascoltare e parlare di dischi stupendi. L’ultimo in ordine di apparizione è MAN IN MOTION, di WARREN HAYNES, che decide di fare le cose in solitaria, pur se accompagnato dalla solita schiera di bei musicisti (all’hammond Ivan Neville, Ian McLagan al piano, George Porter al basso, Ruthie Foster ai cori e Ron Holloway al sax, in un misto di ispirazioni soul e country, visto che è andato a registrare allo studio di Willie Nelson).
Il disco suona meno southern di altre sue produzioni, molto più orientato al soul e al rhyhtm’n’blues, che poi erano la base musicale di partenza di questo chitarrista nel North Carolina che proprio pochi giorni fa (6 aprile) compie 51 anni. I dieci titoli del cd sono tutti di altissimo livello compositivo, emotivo, chitarristico, mettendo insieme bei pezzi funk-rock di feroce groove (Man in Motion) con cose che sembrano arrivare da Steve Wonder (River’s Gonna Rise), da James Brown (Sick of My Shadow) e da Wilson Pickett o Solomon Burke (On a Real Lonely Night e Take a Bullet). Intenso, trascinante, convincente, con la sua solita bella chitarra in evidenza che emerge perfetta interprete di quei pezzi lenti di mostruoso feeling che sono da sempre nelle corde del Warren autore e che qui appaiono nella forma di Everyday Will Be like a Holiday e You’re wildest dream.

[filefield-onlyname-original]Perchè un disco solo e senza Gov’t Mule: semplicemente perché c’è meno rock e più gospel-soul, come confermato dal pezzo di chiusura, gli stupendi sei minuti di Save Me, roba da RayCharles-OtisRedding-Aretha, senza percussioni e “quasi” senza chitarre, una preghiera per sola voce-hammond-pianoforte, roba da brividi autentici: “Salvami, proteggimi dalla pioggia scrosciante….“.
Niente altro da aggiungere, se non che Warren si conferma uno dei migliori autori di questi ultimi anni. Alcune tra le top songs della Allman Brothers band hanno la sua firma e in questo MAN IN MOTION si capisce il perché. Da ascoltare senza alcuna remora, nella speranza che Haynes arrivi presto sui palchi italiani con questa scaletta strepitosa…

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