Einstein che fuma la pipa

Rodaggio: la pipa ha bisogno di essere ben rodata. C’è chi consiglia di inaugurare la pipa nuova con un bicchierino di grappa: d’accordo la grappa va bevuta e non messa nel fornello della pipa! Per un normale rodaggio, basta un buon tabacco; se proprio si vuole addolcire le prime fumate, generalmente un po’ aspre, basta cospargere la parete del fornello con un velo di miele.

Caricare: il tabacco, anche quando la pipa è già rodata, non va messo nel fornello tutto insieme: bisogna introdurlo a pizzichi; il primo leggermente compresso, il secondo un po’ di più e così via. Un antico e poetico manuale inglese dice che la pipa va caricata prima con la mano di un fanciullo, poi con mano di donna e, infine, con mano d’uomo.

Accensione: la pipa deve essere accesa accuratamente in modo che la brace si formi su tutta la superficie. Durante l’accensione il tabacco si solleva: bisogna quindi comprimerlo nuovamente con il curapipe.

Fiammiferi: i fiammiferi per accendere la pipa devono essere di legno perchè i cerini conferiscono cattivo odore al tabacco. Accendini: meglio se sono a gas.

Aspirare: è importante aspirare adagio con boccate corte e ritmate. Il fornello della pipa non deve scaldarsi troppo: si rischia di bruciare la pipa, soprattutto verso il fondo. I fumatori di sigarette hanno la tendenza ad aspirare con eccessiva foga. Per questo, se provano la pipa, si ustionano la lingua.

Fumare: mentre si fuma, si comprima la brace usando il curapipe. C’è chi toglie via la cenere; è meglio lasciarla perchè, così, il fumo arriverà in bocca meno caldo. L’esperienza insegnarà a dare la giusta compressione; si tenga comunque presente che, in linea generale, i tabacchi più sono secchi e più vanno compressi. I tabacchi umidi, invece, non devono essere troppo pressati.

Svuotare: se non si è arrivati a fumare tutto il tabacco di una pipata, è consigliabile non insistere troppo nel cercare di riaccendere la pipa: si rischia di bruciarla proprio nel suo punto più delicato. Terminata la pipata occorre svuotare il fornello dalla cenere e dagli eventuali residui di tabacco servendosi del cucchiaio del curapipe: non battere la pipa su corpi duri, c’è l’evidente pericolo di romperla o di ammaccarla. Dopo averla svuotata, soffiate con forza nel bocchino per fare uscire ogni eventuale residuo.

Acquerugiola: soprattutto usando tabacchi umidi è possibile che nel bocchino e nel cannellosi formi la cosiddetta “acquerugiola”. Prima di porre la pipa a riposo occorre eliminare l’acquerugiola con gli scovolini.

Raccomandazioni: non iniziare mai una nuova fumata prima che la pipa sia ben fredda: gli esperti alternano almeno due o tre pipe nel corso della giornata appunto per fumare sempre pipe ben fredde e asciutte. Non cercare di arrivare a tutti i costi alla fine dellla pipata senza lasciare spegnere la pipa. L’importante è aspirare adagio per non far scaldare troppo il fornello.