Il Giappone, terra del Sol Levante, terra del sushi e del sashimi, del sakè e del wasabi, dello stress lavorativo e della case una attaccata all’altra, del riso e di Buddha, ma anche terra di whisky…
Sì, terra di whisky, e che whisky cari lettori!

Oggi parliamo di Nikka Distillery.

È stata fondata nel 1934 da Masataka Taketsuru.
Masataka, discendente di una famiglia che produceva sakè già dal 1733, lavorava per la Settsu Shuzo Company, che lo mandò a studiare chimica a Glasgow. In scozia, dopo essersi diplomato, comincia a lavorare nella distilleria Longmore di Speyside e alla Hazelburn di Campbeltown.
Al Suo rientro in Giappone nel 1920 e con una ragazza scozzese come sposa, scoprì che il piano di produzione di whisky della sua vecchia azienda fu cancellato, così decise di aprire una sua distilleria, con l’aiuto e la collaborazione di Shinjirō Torii, fondatore di Suntory, a Yamaaki.
Nel 1934 uscì da Suntory, rilevò la Dainipponkaju e nel 1952 cambiò nome in Nikka Whisky.

Ora passiamo a parlare di uno dei migliori prodotti di Nikka: il Nikka Pure Malt Black.

La bottiglia è da 50 cl con etichetta color avana e le scritte nere.
Alla vista questo whisky si presenta ambrato con riflessi ramati, al naso abbiamo torba e malto d’orzo, con ricordi di mela, liquirizia e caramello.
In bocca esplosione di sapore, con subito una dolcezza che avvolge ma che lascia spazio ad una leggera piccantezza data dalla torba, con presenza di caramello bruciato e cacao.
Il ritorno sprigiona dolcezza ed un leggero retrogusto torbato.
Questo whisky, riuscirà a conquistarvi sin dal primo sorso, e come una geisha, vi tratterà con amore e rispetto, e vi farà entrare con la mente nei tempi buddhisti per aiutarvi nella meditazione e a rilassarvi.

Prezzo consigliato: 46/50 euro

Sigari in abbinamento:

Davidoff Yamasà Toro
Joya De Nicaragua Antano 1970 Lancero
Cohiba Maduro 5 Genios
La Aurora 107 Robusto

Nel corso degli anni ha sviluppato importanti esperienze all’interno di bar e locali, approfondendo le conoscenze nell’ambito della miscelazione e dei distillati attraverso la partecipazione a corsi e master in tutta Italia. Nell’ultimo periodo ha partecipato, anche in qualità di giudice, a concorsi e manifestazioni enogastronomiche.