L’abbinamento tra sigaro e distillati viene considerato un vero e proprio rituale ormai famoso in tutto il mondo. È stata Cuba, attraverso la tradizionale “Sobremesa” a ispirare e a diffondere questo tipo di abbinamento. La Sobremesa è un’usanza antica di secoli della popolazione cubana che prevede il rilassamento dopo un pasto pesante, fumando un sigaro in abbinamento a distillati o a liquori locali.
Prima di poter affrontare l’argomento dell’abbinamento tra sigaro e brandy, verrá introdotto l’argomento sui distillati, partendo dalla loro definizione e descrivendo alcune tipologie di brandy.
Definizione e tecniche di distillazione
Un distillato, o acquavite, è un prodotto alcolico derivato dalla distillazione di un liquido zuccherino fermentato che può essere di origine vitivinicola, cerelealicola, frutticola e vegetale.
La tecnica della distillazione sfrutta il fenomeno fisico per cui, grazie al calore, ogni sostanza volatile può passare dallo stato liquido a quello gassoso, per poi tornare liquida se viene raffreddata. Questo processo avviene tramite l’alambicco, un dispositivo in rame che permette di separare le sostanze volatili in base al loro punto di ebollizione.
Ci sono due tecniche di distillazione:
- Distillazione Discontinua (Post-Still): può compiere una sola distillazione per volta.
- Distillazione Continua: la distillazione avviene ininterrottamente e automaticamente 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. La qualità del distillato è inferiore rispetto alla distillazione discontinua.
Il Brandy
Il brandy è l’acquavite ottenuta dalla distillazione di vino dopo un periodo variabile di maturazione in botte. Il Brandy è una denominazione impiegata universalmente.
Il Cognac
Il Cognac è una tipologia di brandy francese tutelato da una Apellation d’Origine Controlèe (AOC). Deve essere prodotto utilizzando la distillazione discontinua.
Indicazioni geografiche
Il Cognac si può produrre solo nei dipartimenti della Charente e della Charente Marittima nell’ovest della Francia, ed una piccola porzione della Dordogna e del dipartimento delle Deux-Sèvres.
La AOC Cognac prevede sei sottozone chiamate crus:
Grande Champagne.
Petite Champagne.
Borderies.
Fins Bois.
Bon Bois.
Bois Ordinaires.
Vitigni principali ammessi nella produzione:
Ugni Blanc (Trebbiano).
Folle Blanche.
Colombar.
Folignan.
La classificazione del Cognac
Cognac VS: maturazione di 2 anni in legno.
Cognac Supérieur: maturazione di 3 anni in legno.
Cognac VSOP: maturazione di 4 anni in legno.
Cognac XO: maturazione di 10 anni in legno.
Cognac XXO: maturazione di 14 anni in legno.
Menzioni aggiuntive in etichetta
Se l’indicazione geografica è presente in etichetta, il 100% del Cognac deve provenire da quella zona.
Fine Champagne: Il 50% del Cognac deve provenire da Grande Champagne e l’altra metà da Petite Champagne.
Vintage: Indica la data della vendemmia e non della distillazione.
L’Armagnac
L’armagnac è una tipologia di brandy francese tutelato da una Apellation d’Origine Controlèe (AOC) ed è considerato la più antica acquavite di Francia. Deve essere prodotto utilizzando la distillazione continua.
Indicazioni Geografiche
Il territorio dell’Armagnac si divide in tre zone di produzione:
Bas-Armagnac
Tènarezè
Haut-Armagnac
Vitigni principali ammessi nella produzione
Ugni Blanc (Trebbiano)
Baco
Colombard
Folle Blanche
Jurançon Blanc
La classificazione dell’Armagnac
Armagnac VS : Maturazione di 1-3 anni in legno.
Armagnac VSOP: Maturazione di 4 anni in legno.
Armagnac XO: Maturazione di 10 anni in legno.
Armagnac XO Premium: Maturazione di 20 anni in legno.
Menzioni aggiuntive in etichetta
Vintage: Indica la data della vendemmia e non della distillazione.
L’abbinamento tra sigaro e brandy nel dettaglio
L’elevato tenore alcolico nei brandy è una vera e propria arma a doppio taglio nell’abbinamento con un sigaro: la morbidezza data dall’alcol amplifica notevolmente l’intensità del sigaro in fumata, tuttavia se l’alcol nel distillato è presente in maniera eccessiva, la sua pungenza tenderà a sovrastare completamente il sigaro.
Abbinamento concordante per struttura e persistenza
Come per altre bevande, l’abbinamento concordante per struttura e persistenza vale anche per i distillati. Di seguito sono elencate alcune regole:
– Sigari di corpo leggero e poco persistenti al palato dovrebbero essere abbinati a brandy poco strutturati e persistenti, che hanno passato un breve-medio periodo di maturazione in legno.
– Sigari di medio corpo e persistenti al palato dovrebbero essere abbinati a brandy mediamente strutturati e persistenti, che hanno passato un medio-lungo periodo di maturazione in legno.
– Sigari di corpo, strutturati dalla lunga persistenza sul palato dovrebbero essere abbinati a brandy di corpo, strutturati, con una lunga persistenza, che hanno passato un lungo periodo di maturazione in legno.
Cosa evitare
Ci sono piccole cose che dovrebbero essere evitate durante l’abbinamento tra il sigaro e i distillati.
L’eccesiva pungenza presente nei distillati chiari tende a sovrastare il sigaro durante l’abbinamento. Al contrario distillati chiari con sentori troppo neutri verrebbero sovrastati da quest’ultimo.
E’ bene evitare di abbinare sigari con sentori di torrefazione a distillati affumicati o torbati. Il retrogusto amaro di entrambi i prodotti provocherebbe una sensazione sgradevole in bocca.
Conclusioni
In questo articolo abbiamo introdotto l’argomento dell’abbinamento tra sigaro e brandy. Dopo aver chiarito la definizione di distillato e aver affrontato le varie tipologie di distillazione, sono state analizzati varie tipologie di brandy come il Cognac e l’Armagnac. Ci siamo addentrati nell’abbinamento tra sigaro e brandy, esaltandone il matrimonio attraverso criteri di concordanza su struttura e persistenza, dando infine alcuni consigli su cosa sarebbe meglio evitare per non rovinare l’abbinamento tra i due.
Foto di Eduard Reisenhauer da Pixabay