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Il racconto di oggi suona da un lato divertente, ma dall’altro stimola una riflessione: divertente perché i tabaccai spesso devono sopportare richieste assurde da parte di clienti che, dopo aver letto qualcosa su Feisbuk (!), si sentono esperti. Tuttavia stimola anche la riflessione perché ci induce a metterci nei panni del tabaccaio, con ciò che ne consegue. Qualche giorno fa ho sentito l’amico Stefano Marini di Pordenone. Ha un’importante tabaccheria e lui è alla terza generazione, quindi di situazioni assurde e strane ne ha viste…
Ora, se nel leggere queste righe ti sentirai chiamato in causa, beh, non preoccuparti… tanto i nomi non li facciamo! 😀
Lascio la parola a Stefano

 

Come ha detto Daniele, non faremo nomi, ma cercheremo di raccontare alcune situazioni in modo che i fumatori possano capire che certe richieste noi tabaccai proprio non le possiamo soddisfare. È vero che il cliente ha sempre ragione, ma la mia categoria professionale opera in regime di Monopolio di Stato e le regole non le facciamo noi.

Le lamentele più difficili da accettare per noi sono quelle che riguardano le miscele per pipa distribuite in Italia. Molti le comprano all’estero perché credono al detto che l’erba del vicino è sempre più verde… pensano che le miscele in vendita in Svizzera o in Germania siano migliori delle nostre. Insomma, sarà anche vero che non abbiamo la stessa disponibilità, ma questo non significa che siano cattive le nostre. Inoltre, per comprare all’estero, bisogna saper comprare, e questo me lo insegni anche tu Daniele.
Per comprare fuori Italia non bisogna scordare che la normativa è molto chiara: è illegale farsi spedire il tabacco. E se ci si reca all’estero fisicamente bisogna sapere quali sono i limiti da rispettare. Se si va oltre il peso permesso, vi sono conseguenze pecuniarie.

E poi, anche muovendosi nel solco della legalità, bisogna saper scegliere! Non basta aver letto qualche sito americano per sapere se quello è buono o l’altro no! Ho visto fumatori vantarsi di acquisti fatti all’estero, ma francamente c’era poco di cui vantarsi perché si trattava di prodotti di dubbia qualità. Ma va bene così, siamo nell’era del commercio online e capisco che le mie esigenze non siano in linea con le esigenze dei consumatori.
Purché poi non vengano a lamentarsi da me perché si sono accorti dopo dell’errore fatto. E questo succede spesso, con mia personale soddisfazione.

Quelli più divertenti sono i clienti che vanno a Cuba e raccontano tutti la stessa storia al ritorno: ho conosciuto un contadino, che ha un cugino che lavora alla manifattura di sigari che mi ha venduto dei sigari buonissimi!
E io: …ma li hai visti?
Lui: cioè?
Io: sono sigari falsi!
Lui: Impossibile!
Io: Provali…
e lui sparisce per qualche giorno.

A Cuba, se non comprate nelle rivendite specializzate Habanos, comprare foglie di banano arrotolate è molto facile.
Devo comunque dire che, per fortuna, negli ultimi anni la consapevolezza dei consumatori è aumentata, vuoi per le attività del club, vuoi anche per siti come GustoTabacco che ha pubblicato diversi libri utili.
Sono finiti i tempi in cui mi dicevano di conservare i sigari in frigorifero
Sono finiti i tempi in cui pulivano la pipa con la grappa…
Sono finiti i tempi in cui inzuppavano i toscani nel vino per ammorbidirli…
Sono finiti i tempi in cui si leccavano i sigari prima di fumarli…
Sono anche finiti i tempi in cui mi dicevano che per umidificare le miscele per pipa ci volevano le bucce di mela…

In tre generazioni abbiamo accompagnato piacevolmente i nostri clienti, di persona o a distanza (ora il settore online è cresciuto in maniera importante), verso una consapevolezza sui prodotti da fumo disponibili, anche sapendo ascoltare le richieste più assurde.
Alla fine finisce che si ride insieme… è il bello di avere un’attività costantemente a contatto con il pubblico!

 

Stefano Marini 
Tabaccheria Marini 
Largo San Giovanni, 27 – 33170 Pordenone (PN) 
https://www.tabaccheriamarini.com/it/