cenere sigaro

Qual è l’apporto della foglia di fascia alla resa di un sigaro caraibico? Quanto ne influenza gusti e aromi? 

Spesso, tra una voluta di fumo e l’altra, ci poniamo queste domande.
I pareri sono discordi e gli appassionati si dividono in due fazioni: secondo alcuni, la foglia di fascia non sarebbe poi così rilevante, mentre, a detta di altri, il suo apporto è fondamentale. Come spesso avviene, alcuni fumatori non resistono alla tentazione di fornire dati numerici: ecco che l’incidenza della foglia di fascia viene calcolata in un 5% da alcuni, in un 25% della resa complessiva del sigaro da altri.

Anche se una simile tentazione numerica ci è estranea, anche a noi interessa riflettere su questa questione: possibile che una sola foglia abbia una così grande importanza, come alcuni sostengono? Ma se così non fosse, la foglia di fascia avrebbe una funzione meramente estetica?

Per rispondere a questa domanda, abbiamo visto mettere in atto diversi stratagemmi, alcuni più radicali (rimuovere completamente la fascia), altri meno (rimuoverne solo alcune porzioni). Nonostante tutto, finora non abbiamo voluto prendere posizione in questa querelle, giacché riteniamo che sezionare il sigaro, in modo più o meno invasivo, ne comporti un’alterazione inaccettabile.
Non condividiamo l’approccio razionalistico che sta alla base di questi esperimenti: fumare un sigaro non è, a nostro avviso, un’operazione meramente analitica, ma un’esperienza di gusto più vicina alla fruizione artistica. Come scrisse Novalis, «gli studiosi, sezionando con tagli netti di coltello, cercano di studiare la struttura interna, ma sotto le loro mani la natura muore».

Per trovare la nostra risposta a questo interrogativo, non ci servirà il coltello.

Di recente, infatti, Davidoff ha messo in commercio una linea di sigari che sembra essere nata apposta per favorire il nostro proposito: la 702 Series. Ad alcune referenze storiche del brand sono state sostituite esclusivamente le fasce: il blend è il medesimo, ma la fascia Connecticut è stata sostituita dalla nuova 702 (Habano Ecuador), ibrido di tre sementi Habano, coltivato a San Juan, in Ecuador. Quale migliore occasione per farci un’idea in proposito?

Nelle prossime settimane, faremo dunque una fumata comparativa tra il Davidoff Double R e il suo omologo della Serie 702. Avremo finalmente modo di valutare l’incidenza della foglia di fascia sulla resa complessiva di un sigaro vivo e vegeto, senza smontarlo o sezionarlo.

Non forniremo numeri o percentuali, convinti come siamo che non tutto sia misurabile: degustare un sigaro, in fin dei conti, non è un esame autoptico e «la natura viva, come per virtù di un vino ricco di spirito, fa intendere le idee più divine e vivaci».

 

Foto di Ulrike Leone da Pixabay