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Volete un maggior approfondimento? Non vi basta le regole del buon senso e dei fumatori di lungo corso? Beccatevi questi dati tecnici.dati tecnici conservazione

Guardate l’esempio 2. Se nel vostro Humidor ci fosse l’80% di UR a 5° (freddino …) vorrebbe dire che disciolti nell’aria ci sarebbero 5.4 grammi per metro cubo di acqua. La stessa quantità d’acqua a 15° farebbe indicare al vostro igrometro 42.1% di UR e a 20° 31.3% di UR = sigari secchi secchi. Non mi voglio dilungare ulteriormente, ma se vi interessa questa parte dell’umidità relativa ecco il link di un video sul nostro canale.

Qui rientriamo nell’argomento principale affrontando due tipi di conservazione:

Conservare per fumare

Conservare per… conservare

Sembra un gioco di parole, ma non lo è. Per fruire di un sigaro, dopo averlo acquistato non vi serve altro che prepararlo ed accenderlo. Ma se ne comprate qualcuno in più dovrete scegliere se conservarlo adeguatamente per essere fumato nei giorni a venire o se stoccarlo per periodo più lunghi, magari anche di anni. La conservazione al fine di una fumata imminente conviene farla con i parametri indicati nel foglietto di Habanos: tra i 16-18° e tra il 65 – 70% di Umidità Relativa. Questo vi garantirà di poter fumare un sigaro fresco, morbido e piacevole. Ovviamente potete giocare un po’ con questi parametri. Tirare fuori, ad esempio, il vostro sigaro un po’ prima permette di acclimatarlo.

La conservazione al fine di affinare e invecchiare, invece, richiede parametri leggermente diversi. L’umidità si può abbassare anche fino al 55-65% e la temperatura può scendere un po’. Non esiste una scienza precisa che permetta di indicare universalmente questi parametri: tutto dipende da dove vivete e da quanto l’ambiente preposto alla conservazione sia difeso da escursioni termiche o di umidità. Certo è che una cantinetta come quelle della Liebherr aiuterebbe molto grazie alla sua precisione nel mantenere determinati parametri.

Ma facciamo nomi e cognomi!
Non bisogna aver paura di fare i nomi… mi riferisco ovviamente ai nomi e le caratteristiche degli strumenti utilizzabili per gestire meglio la conservazione.
Barattoli, giare, scatole, humidor da tavolo, humidor grandi, attivi e passivi, cantinette, walkin humidor… e poi anche sistemi di misurazione e gestione dell’umidità: bustine umidificate, cristalli di polimeri acrilici, Cigar Medic e molti altri.

Come avrete capito con i sigari cubani non si scherza. Chi inizia ad affrontare un percorso con gli Avana non deve solo fidarsi del proprio rivenditore e delle sue capacità di conservare i sigari in vendita ma anche delle proprie. Avere lo spazio in casa o altrove, zone con la giusta temperatura ed umidità (aggiungerei anche luce visto che il sole diretto su un humidor non farebbe bene) non è cosa semplice. Ovviamente il tutto va ponderato per la quantità di sigari che vorrete conservare. Alcuni fumatori comprano, fumano e tengono da parte piccole quantità di sigari. Quelli necessari per qualche settimana. Qualcuno, invece, ne conserva un po’ perché vuole fumarli subito ma anche assaporarli dopo un certo affinamento. Ed altri ancora, mettono da parte, conservano, curano e controllano. Questo ultimo tipo di fumatori-collezionisti prova un piacere doppio. Esattamente come una cantina di bottiglie più o meno pregiate, che richiede attenzione, i sigari richiedono molta cura.

Riprendiamo le regole sopra citate ed approfondiamole

Conservare i sigari nelle loro scatole, invece che sfusi e meglio. E sì, i sigari traggono giovamento dallo stare tra i loro “fratelli”. Ancora meglio se avete “mazzi” di sigari da 50 o oltre. Questo vale sia per i custom (che vanno gestiti con discorsi diversi) che con sigari di produzione ufficiale. Più sigari insieme dello stesso tipo vuol dire conservazione e affinamento più accurati;

1) Conservare i sigari in mazzi/scatole in ambienti protetti con un controllo ed areazione regolari è cosa buona e giusta. Certo, perché è vero che conservare i sigari in blocco è funzionale ma ogni tanto vanno controllati. Avete presente quelli che amano avvolgere le scatole o i sigari con il cellophane ? Bene, non si possono lasciare in eterno così, ogni tanto vanno aperti per farli “respirare”. Le componenti vive di un sigaro hanno bisogno di respirare. La costanza e la frequenza con cui questa operazione va fatta va valutata in base a molti fattori;

2) Evitare di mescolare tutti i sigari insieme. Certo, questa e cosa più difficile. La gran parte di fumatori non compra sempre scatole intere ma anche se lo fa arriverà ad un punto in cui le scatole staranno per finire. La tendenza è di prendere i sigari singoli e metterli tutti insieme in un contenitore. Lo faccio anche io. Una borsa ad umidità controllata con svariati sigari, in una bella selezione, è una cosa piacevole e pratica. Anche per quando si viaggia o si va a qualche evento poter decidere di portare un assortimento di sigari per fumare o scambiare può essere comodo. (NB ci tengo a precisare che i sigari NON si possono donare e NON si possono scambiare, questa è la legge). Ma questa scelta di mescolarli non deve essere una consuetudine. L’evitare di mescolare tutti i sigari insieme non è una regola, ma un consiglio che si applica solo nel caso vogliate tenerli molto a lungo in quella condizione. Perché questo consiglio? Perché più sigari vicini continuano a scambiarsi profumi e se mettete vicino sigari molto differenti potreste cambiare il profilo aromatico di alcuni di essi. Potrebbe essere una cosa voluta e ragionata ma in linea generale evitate che accada almeno che non vogliate ottenere qualche effetto da sperimentare.

Ma cosa succede se lasciate una scatola chiusa dentro un contenitore chiuso?

Beh, se le condizioni interne non sono eccessive (troppo secco o troppo umido) non succede molto, nel senso che se non cambiate aria ai vostri sigari al massimo accelerate il processo di affinamento rischiando di portare il sigaro verso la sua prematura morte. Frase ad effetto, lo so ma di fatto questa è la logica dietro ad una buona conservazione: cercare di preservare la qualità del prodotto, cercando di favorirne un’evoluzione che lo porti a migliorare e limare le note discordanti in un processo di armonizzazione.
Ogni sigaro ha un momento di maggior grazia ed un momento in cui andrà perdendo le sue note peculiari rendendolo un sigaro morto. Fa parte del gioco cercare di governare tali fattori.

Tornando alla conservazione abbiamo accennato che humidor e cantinette statiche hanno una manovrabilità limitata. Spesso si procede in modo empirico cercando di trovare un equilibrio temperatura/Umidità relativa e ancora più spesso tali equilibri vanno ricalibrati spesso e volentieri controllando e ricontrollando lo stato di conservazione dei sigari. Una cantinetta attiva (come la già citata Liebherr) farebbe tutto per voi mantenendo costanti i parametri di umidità e temperatura attraverso le settimane, mesi, stagioni e anni.

Divaghiamo un po’ sulla conservazione

Una volta sulle scatole di Rafael Gonzalez potevate trovare in bella vista queste indicazioni: These cigars have been manufactured from a secret blend of pure Vuelta Abajo Tobaccos selected by the Marquez Rafael Gonzalez Grandee of Spain. For more than 20 years this blend has existed. In order that the Connoisseur may fully appreciate the perfect fragrance they should be smoked either within one month of the date of shipment from havana or should be carefully matured for about one year.
Questi Habanos dovrebbero essere fumati entro un mese dalla data di spedizione da La Habana. O in caso contrario, devono essere accuratamente stagionati per circa un anno.

Perché questo? Beh, una volta i sigari arrivavano dopo lunghi viaggi e questa regola valeva soprattutto nel periodo pre-rivoluzione. Ora grazie alla velocità ed ai controlli del distributore nazionale, Diadema Spa, tali precauzioni non servono più. Un sigaro è pronto subito. Rimane, ovviamente, il piacere di farlo affinare per fruire di una gamma aromatica più fine.

Ok ok, troppe cose e troppi elementi discordanti. Per Giove! Come vanno conservati i sigari? Vi rispondo riportandovi la mia situazione:

1) humidor con qualche scatola pronta alla fumata (sigari nuovi ma anche scatole invecchiate qualche anno);

2) Cantinette refrigerate con UR controllata per gli affinamenti medi e lunghi. Dal primo humidor al secondo tipo le scatole si spostano, in base a quello che voglio fare: fumare o conservare?

3) Poi ovviamente qualche humidor da tavolo con 50 sigari. Ci tengo “i sigari del momento” ed i custom.

N.B.
I sigari custom che potete comprare a CUBA andrebbero sempre tenuti in un ambiente protetto lontano da tutti gli altri sigari.
Perché? Perché a differenza di quelli ufficiali importati da Diadema Spa non hanno subito l’abbattimento che riduce quasi allo 0% la probabilità che il bicho (Lasioderma serricorne) si mangi tutto. Non rischiate! Non sapete cosa è il Bicho? Vuol dire che non avete mai pianto su ciò che rimane dei vostri sigari. E’ una specie di tarma mangia tabacco molto diffusa i cui danni si possono evitare con un abbattimento preventivo.
L’abbattimento prevede un periodo in cui i sigari vengono tenuti ad una temperatura molto bassa e viene fatto da Diadema su ogni scatola in arrivo dall’Havana.

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Foto di Thibault Luycx

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