mani sigaraie sigari toscani

Riceviamo ogni giorno messaggi da parte di nostri lettori che ci chiedono consigli o chiarimenti sugli argomenti più disparati.
Negli ultimi mesi, ci sono giunte diverse richieste riguardo un tema piuttosto specifico, ma assai interessante: la costruzione e le caratteristiche dei sigari toscani long filler.

Abbiamo quindi pensato di scrivere questo contributo, in modo che sia disponibile a chi cerca risposte a quesiti che, magari, ad alcuni sembreranno ingenui, ma che in realtà non lo sono.
Procederemo prendendo spunto dalle domande più comuni che ci sono state rivolte, cercando di essere il più chiari possibile: prima di cominciare, però, vogliamo ringraziare Luigi Ferri, sempre disponibile a condividere con noi il suo tempo, oltre che le sue vaste conoscenze.

Cosa vuol dire long filler e che differenza c’è rispetto a short filler e medium filler, parlando di toscani?

Per costruzione “long filler” (trad. lett. ripieno lungo) si intende una modalità di rollatura che prevede un ripieno composto esclusivamente di porzioni (o lembi) di foglia lunghe quanto l’intero corpo del sigaro.
I toscani con costruzione “short filler”, invece, hanno un ripieno in battuto, da non confondersi col “trinciato”, ottenuto con un procedimento differente e non adoperato. Il battuto si ottiene, come dice il nome, con un procedimento di battitura meccanica (non di trinciatura) e può essere di pezzatura più o meno grossa.
Con il battuto grosso si otterranno i toscani medium filler e con il battuto di pezzatura minore gli short filler.
Il ripieno per i toscani long filler si ottiene, invece, da foglie solamente scostolate a mano o per mezzo di un’agevolatrice. La scostolatura serve a rimuovere la costola centrale che, nel caso del tabacco Kentucky, può avere un diametro di oltre un centimetro.

Il tabacco Kentucky ha le foglie molto grandi e un sigaro long filler è a foglia intera: dunque, un toscano long filler non dovrebbe essere lungo almeno trenta, quaranta centimetri?

No. Quando si dice che i sigari “tripa larga” o “long filler” sono “a foglia intera” quest’ultima espressione non va presa alla lettera!
Come spiegato su, i toscani long filler hanno semplicemente un ripieno di materiale lungo quanto il sigaro stesso e lavorato a mano. D’altra parte, i termini tripa (in spagnolo) o filler (in inglese) significano “ripieno”. Tutto qui.

I sigari caraibici long filler (tripa larga) hanno un verso di fumata preciso, indicato dalla fascetta e dalla chiusura della testa.
Anche i toscani long filler, dunque, hanno un verso?

A differenza dei toscani, il cui ripieno è sottoposto ad alta fermentazione e poi lavorato con un tasso di umidità elevato, i sigari caraibici sono realizzati con tabacco a bassa fermentazione e vengono rollati a umidità inferiore: le foglie, nei caraibici, sono orientate, nel senso che vengono disposte secondo un verso preciso e collocate nel sigaro secondo un ordine altrettanto preciso. Il ripieno, in particolare, prevede un nucleo centrale di ligero (una foglia apicale più pesante e ricca), una foglia di seco (più aromatica) e un’altra, esterna, di volado (molto combustibile). È una modalità di costruzione differente, resa possibile anche dalla bassa umidità di lavorazione e, soprattutto, dal fatto che il ripieno non è fermentato per bagnamento, come si fa con quello dai toscani da oltre duecento anni.
Per quanto concerne i toscani long filler, non ha alcun senso ritenere abbiano un verso di fumata proprio perché non sono orientati (per i motivi spiegati), ma anche in considerazione delle dimensioni della foglia di Kentucky e delle sue caratteristiche.
Il motivo è presto spiegato: su una foglia lunga venti, trenta centimetri (come nel caso del tabacco adoperato per i caraibici), la differenza tra centro e punta sarà apprezzabile, quando ci si confeziona un sigaro lungo, poniamo, quindici centimetri.
Su una foglia lunga mezzo metro o più (come nel caso del Kentucky adoperato per i toscani), ovviamente no, essendo il sigaro notevolmente più piccolo.
D’altra parte, neppure Il Moro (un long filler più lungo di un normale toscano) ha un verso di fumata e nessuno ha mai ritenuto di indicarlo in alcun modo.
Tuttavia, tanto per il ripieno long filler quanto per la fascia, esiste un verso di rollatura e, pertanto, il toscano stesso (fatto a mano o macchina) avrà un verso di rollatura.
Ma questo non va assolutamente confuso con il verso di fumata!
Si tratta semplicemente della direzione che la sigaraia segue nel chiudere la fascia.
Per individuare il verso di rollatura, se siete curiosi, vi basterà osservare attentamente le due estremità di un qualsiasi toscano: noterete che non sono uguali e che una delle due termina con un angolo di fascia, tirando il quale, volendo, è possibile srotolare il sigaro. Ebbene, scegliete voi se tenere quell’estremità in bocca o accenderla, tanto ai fini della fumata è assolutamente irrilevante, per i motivi spiegati su.
Provate e vedrete.
Riassumendo, i sigari caraibici long filler sono anche orientati, mentre i toscani long filler non sono orientati. Quindi, non ha senso preoccuparsi che abbiano un verso: fumate tranquilli!

È vero che solo i toscani long filler evolvono in fumata, mentre gli short filler no?

Qui occorre prima di tutto chiarire un punto importante: le espressioni che si adoperano nelle descrizioni, nelle recensioni e nelle valutazioni NON sono univoche e dunque sarebbe importante che chi scrive chiarisse come le usa. Per quanto ci riguarda, noi l’abbiamo fatto e diamo conto dell’accezione in cui adoperiamo i termini qui.
Nella fattispecie, utilizziamo la parola “progressione” per indicare il naturale mutare di intensità, forza, pienezza aromatica o di gusto nel prosieguo della fumata: mutamenti che non implicano un avvicendamento di aromi diversi.
Adoperiamo invece il termine “evoluzione” solo per i sigari caratterizzati da un avvicendamento di aromi diversi, e non già da un semplice incremento o decremento di intensità in presenza di un bouquet sostanzialmente uguale a se stesso.
Ciò premesso, tutti i toscani nei quali, a oggi, rileviamo un’evoluzione aromatica (nell’accezione spiegata) sono long filler, ma non tutti i toscani long filler che abbiamo testato hanno un’evoluzione di questo tipo. Insomma, non si può escludere a priori che uno short filler possa evolvere, ma finora non ci è mai capitato di trovarne uno. Questo, naturalmente, non significa che non possano avere una buona o eccellente progressione.

È vero che la Compagnia Toscana Sigari è stata la prima azienda a produrre toscani long filler?

No. Noi stessi, qui su GustoTabacco, abbiamo avuto modo di esaminare toscani di oltre un secolo fa, rollati con costruzione long filler. Inoltre, nel 1999 il Monopolio ha introdotto sul mercato Il Moro, a sua volta dichiarato long filler. La Compagnia Toscana Sigari ha in portfolio un gran numero di referenze di questo tipo, ma anche MST ha recentemente tentato questa via col Toscano Stilnovo del 2016. Non è detto che altri non si cimentino in futuro con questa modalità costruttiva, che è certamente la più antica da noi documentata.

Verso di rollatura e costruzione long filler in un toscano secolare.

 

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