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Il mondo dei sigari Cubani è composto da molteplici sfaccettature ognuna delle quali è popolata da moltissimi fumatori che si dilettano a coltivare l’uno o l’altro aspetto con passione. Qualche fumatore è più “completo” qualcun altro più distratto o disinteressato ai vari aspetti che ruotano intorno alla semplice fruizione di un sigaro.
Riallacciandomi all’articolo di Giulio che potete trovare qui in cui si parla di quale sigaro consigliare ad un fumatore che vuole approcciarsi ad un Habanos vorrei iniziare un percorso mirato a spiegare o consigliare alcune informazioni relative alla conservazione. Questo articolo fa parte, appunto, di un cammino che passerà attraverso vari argomenti: si accennerà anche alla scelta del rivenditore dove acquistare i sigari (argomento che verrà trattato in un articolo ad hoc), passando alla fruizione, agli accessori legati al mondo del sigaro, eccetera eccetera. Sono veramente molti gli aspetti che circondano il mondo degli Habanos e questo è un bene; un appassionato curioso e volenteroso può approfondire i vari passaggi come più gli compiace e questo non farà altro che aumentare il piacere della fumata.

Ammettetelo. Se siete stati ad una degustazione di un particolare vino, l’avete scelto tra molti, avete portato qualche bottiglia a casa, l’avete adagiato nella vostra cantina curandone la conservazione badando di non esporlo alla luce, mantenendolo alla giusta temperatura, l’avete fatto affinare e poi con uno stappo avete goduto tantissimo nel berlo (pregando non si fosse rovinato) riportandovi alla mente quella degustazione particolare. Infine, magari, avete aggiunto un piacere postumo nel raccontarlo e descriverlo ad un amico.
In tutto questo ci sono fattori soggettivi ed emozionali MA anche oggettivi, come le tecniche di conservazione.

E dopo questa lunga premessa iniziamo proprio a parlare dei nostri amati sigari Cubani.

Avrete capito che non sto parlando di un sigaro qualunque, ma specificamente di quelli prodotti nell’Isla Grande, dal quale molti (me compreso) pensano che provengano i migliori prodotti rollati del mondo.
Partiamo subito con una domanda: ma è meglio un sigaro fumato freschissimo (magari a Cuba appena rollato), fresco appena comprato in tabaccheria con un Cuño* recente, affinato per qualche mese o addirittura invecchiato per qualche anno?

Bella domanda. I pragmatici li preferiranno freschi o freschissimi mentre i connoisseur (ma anche i presunti tali) li preferiranno affinati o invecchiati. Gli integralisti e gli stolti, poi, proveranno a dirvi che il loro punto di vista sarà l’unico giusto.
Personalmente quando compro una scatola di sigari preferisco fumarne qualcuno subito per poi fare fumate cadenziate nel tempo in modo da seguirne l’evoluzione, ma anche provarli in vari contesti, in diversi abbinamenti o dopo periodi di affinamento diversi.
OK, ma nel frattempo come vanno conservati? Habanos è chiara e non lascia dubbi. Un sigaro cubano va conservato tra i 16° ed i 18° con un’umidità che va dal 65% al 70%.
Questa regola vale sia per i tabaccai che devono conservarli per voi, ma anche per i fumatori che comprano questi prodotti; la trovate stampata dentro ogni scatola o giara in un “papelito” (foglietto).

papelito

I parametri di Temperatura e di Umidità Relativa non sono slegati, anzi! L’uno vive in funzione dell’altro ed il perché sta nella spiegazione stessa di cosa significa umidità relativa.

L’Umidità Relativa (UR o RH) è un indice della quantità d’acqua disciolta nell’aria (vapore). Definisce la percentuale d’acqua disciolta nell’aria in determinate condizioni di temperatura e pressione rispetto alla massima quantità possibile a tali condizioni.
Ecco perché l’umidità relativa da sola non serve a nulla visto che un igrometro che indica 70%, ad esempio, indica una quantità d’acqua disciolta nell’aria che cambia in base alla temperatura: se la temperatura fosse di 18-20° non ci sarebbero problemi per i nostri sigari mentre lo stesso 70% di umidità relativa a 30 gradi, ad esempio, vorrebbe dire avere sigari fradici. Quindi se dovessi provare ad accoppiare i valori indicati da Habanos nel foglietto illustrativo direi che 16° 70% e 18° 65%
Spesso possiamo scegliere, ma in altri casi dobbiamo adattarci agli strumenti che abbiamo.
Cosa intendo? Se non abbiamo una cantinetta climatizzata non potremo governare la temperatura ma ci potremo limitare a variare l’Umidità relativa sperando di rimanere nei parametri più prossimi a quelli indicati da Habanos.

Sintetizzo con alcune semplici regole di massima relative alla conservazione:

  • Regola del Meglio accompagnati che soli. Meglio conservare i sigari in mazzi e/o nelle loro scatole. Questo perché un mazzo di sigari, in luogo di un sigaro solitario, mantiene più a lungo le sue proprietà in termini di umidità e di continuo interscambio delle componenti vive che popolano i sigari.
  • Regola del Una boccata d’aria. Preservare i sigari nel loro ambiente, nel loro contenitore o in una giara/scatola/humidor va bene, ma ogni tanto vanno controllati e va fatta defluire un po’ l’aria. Questo anche per questioni pratiche, ad esempio, verificare che non ci sia troppa o troppa poca umidità ed intervenire subito con una correzione (beads umidificanti, bustine Boveda, ecc).
  • Regola del L’umidità fa male ai vecchietti. E’ proprio così. Sono molti i collezionisti che consigliano di abbassare l’umidità relativa al 60% per conservare più a lungo i sigari. Quindi questa regola si applica se avete in mente di portare avanti un lungo affinamento.
  • Regola del A me piace così. Preferite fumare sigari più morbidi? Leggermente più amarognoli? Allora potrete giocare un po’ sui fattori di umidità, magari non per tutto il periodo di conservazione ma nei 2-3 giorni precedenti alla fumata sì. In pratica applicate la regola del “gusto personale” per un po’ di ore/giorni prima della fruizione ma state attenti a non esagerare facendolo sempre in modo dolce e progressivo per evitare rotture della foglia di fascia.
  • Regola del Il legno è un materiale nobile. C’è poco da dire: i sigari in un contenitore di legno danno il meglio; magari la Cedrela Odorata o Cedro Spagnolo, che conferisce una nuance aromatica particolare ai nostri sigari che ben si sposa con gli aromi del tabacco. Inoltre ha la funzione naturale di tenere lontano i parassiti del tabacco. (non gli amici che vi prendono i sigari… per quello ci vuole un bel lucchetto)

Per concludere: tenete i sigari tra altri sigari, possibilmente uguali. Teneteli in scatole o humidor, controllateli spesso e cercate di non eccedere con la temperatura. Un piccolo ciclo “stagionale” che varia al variare del tempo va bene, ma passare da 19-20° a 30° non fa bene ai manufatti, soprattutto se volete farli vivere a lungo.

 

Foto di Thibault Luycx

 

* Che cosa è il Cuño? Il timbro posto sotto la scatola che indica il codice della fabbrica, il mese e l’anno di inscatolamento.

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